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Pubblicata il 09/10/2003
E convinto di esser cambiato
il giovin fanciullo rimase
dinuovo attonito nel guardare
la sua deformata immagine in
cristalline acque di lago di
malinconici rimpianti.

Sorpreso da quell' effimera
figura che tra le foschie
si intravedeva, il pesante
suo sguardo leggiadro divenne
su quella splendida creatura.
Stuprato fù ogni concetto di
bellezza al cospetto dei
celesti suoi occhi; ogni forma
d' arte era pura parvenza d'
imperfetto mondo se paragonata
all' armonia delle sue movenze.

Evanescenti momenti di puro
piacere, i suoi compassionevoli
sguardi andavano screziando di
infinito il circostante desolato
paesaggio...

..."guardami ora, guardami almeno !"

Nulla...

E così, in quel raccapricciante
momento di palese delusione, lo
stesso senso della vita perse
valenza in ogni suo aspetto:
"agognata sofferenza, in te ritornerò".
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Ti ringrazio molto caro sandro, hai colto nel segno, sei riuscito a carpire il messaggio, o meglio me stesso... Un abbraccio. Antonio.

il 10/10/2003 alle 19:13

Ti ringrazio Luna, ti ringrazio per le tue saggie parole di conforto... Un abbraccio. Antonio

il 10/10/2003 alle 19:14

Indubbiamente un poesia bellissima, tracce di malinconia e uno specchiarsi nell'animo.
Ciao Cesare

il 10/10/2003 alle 21:35

Ti ringrazio Cesare. Un saluto. Antonio

il 11/10/2003 alle 17:51

...un tuffo nel sostrato della vita,versando goccia dopo goccia un mare d`esperienze legate ad un` unica circostanza,le sfumature del tuo animo...molto bella anto` e stavolta mi paice anche il ritmo,la mia lezione ti e` servita!!!!...a domani amico...D.


ps:il (d`) a fine verso.....

il 13/10/2003 alle 15:39

Ti ringrazio tanto Domy, finalmente hai letto la mia ultima (ora penultima) poesia. Mi fa piacere che ti sia piaciuta, anche perchè ci ho messo tutto (o quasi) me stesso. A domani. Antonio.

il 13/10/2003 alle 18:26