PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/10/2003
Un vecchio un giorno
Seduto su quella
Che con molta fantasia
Chiamano panchina
Coperto dal giornale
Del giorno prima
Dormiva aspettando il treno.

Il ragazzo improvvisamente
Correndo distrattamente
Ascoltando musica
Senza toni e melodia
Schiantò di colpo
Su un ammasso
Di vestiti lerci imprecando.

Un treno arrivò
Portò con sé
La folla del lunedì
I giornali sotto al braccio
Le borsette di pelle
Le scarpe di ginnastica
Gli zainetti colorati.

Non era ancora quello giusto.

Un giorno un vecchio
Improvvisamente
Capì che era arrivato
Il suo treno.
Lo sentì da lontano,
fischiava.
Raccolse i sui stracci
Li ripiegò bene bene
Si aggiustò la giacca
Aspettò il sibilo
E saltò.

Il ragazzo improvvisamente
Capì di aver urtato un angelo
Uno di quelli silenziosi
Quelli che aspettano solo
Il momento decisivo
Per prendere l'ultimo volo.
E pianse.
La stazione rimase ferma per ore
Aspettando il magistrato
Mentre i fotografi i giornalisti
Raccoglievano brandelli
Di una umanità perduta.
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Sicuramente un angelo, magari nelle vesti di un barbone, ma sempre angelo. Una poesia dai risvolti umani da non trascurare. 5
Se puoi, leggi la mia "Il consiglio del barbone"
Ciaooo Cesare

il 05/10/2003 alle 08:48

bella e comovente..
unsaluto
Valnea

il 05/10/2003 alle 21:33