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Pubblicata il 04/10/2003
Carico fende
le funi del controllo,
e parte, abissale e silente,
passaggio per i cieli,
ergendosi come un giudizio
a lungo covato.

Intorno all'occhio, cieco,
in circolare avido crescente,
le braccia laminate
e il petto di fuoco scuro
cercano adepti inermi
da prendere e divellere,
ma meta né patria conosce
e dopo un lungo errare
infine è assegnato al riposo.

Così, effimera passione,
di vortice stesso s'alimenta,
scatena soggioga dissenna.
E trova nel salire il presto declino,
un'autoimmolante furia grigia,
alla cui scia si dà nome
di rimpianto, talvolta,
o soddisfazione.

D
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Sempre in bilico sul rasoio dell'ermetismo, nel tuo linguaggio elegante e simbolico, semini spunti interessanti e affascinanti: bellissima l'ultima strofa, in particolare, anche per il gioco linguistico del terzo verso, e per la considerazione del declino e della scia del rimpianto o soddisfazione.
Ottimo sempre!
Un abbraccio
Axel
P.S. se non basta la katana, posso utilizzare la più grande che ho, una Claymore a due mani, di 145 cm. :-) per aspera...!

il 04/10/2003 alle 10:34

La Claymore? La spada di origine -mi pare- scozzese con entrambi i lati taglienti? Fuori di testa!(espressione locale dialettale tradotta, detto di cosa "furba").
Mi è stata suggerita, questa, dalla possibilità di vedere dal vivo (!) una furia grigia, ovvero un piccolo ma temibile vortice d'aria passato tempo fa nel Salento.
Grazie amico mio!
A presto

il 04/10/2003 alle 10:52

Splendida caratterizzazione lirica di un primordiale istinto naturale, che sai interpretare in sottili e acuti giochi di luci e di voci di dentro, in crescendo e in planando, con una bellissima conclusione di versi che interpreto...umanissima e senza sconti.
Un caro saluto e un abbraccio, Dario.
Max

il 04/10/2003 alle 16:48

Ciao Alberto, ti ringrazio di cuore e sono contento che tu l'abbia gradita. Ma quanto alla sintassi intricata, so fare di peggio ;-)
Credo che i fenomeni legati ad esseri animati ed inanimati ci offrano spunti di riflessione continui sul nostro modo di essere e comportarci: sta a noi, al solito, saperli cogliere, non pensi?
Ciao, e a presto!
Dario

il 22/10/2003 alle 21:48