PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/10/2003
La supplica della miseria saliva alta
con voce stridula nella notte cittadina.
Non si poteva captare facilmente
poiché attutita dal rumore dei vizi,
le luci intermittenti celavano,
le suole di scarpe lussuose mascheravano,
fruscii di seta costosa confondevano,
eppure qualcuno doveva vedere,
eppure qualcuno doveva sentire.
L'odore della meschinità è troppo acre,
quasi fastidioso ai passanti insensibili.
L'accattonaggio è bandito,
non può esistere in quelle vie
non può offuscare lo scintillio dei gioielli.
Invece un cartone nell'angolo buio
prende vita e oscilla lento,
un lamento precede un colpo di tosse,
una figura lacera fuoriesce,
barcollando si trascina al vicino cassonetto
rovista e trova qualcosa.
È felice e si mette a canticchiare.
Una voce lo insulta, lo umilia,
lui scrolla le spalle e se ne va
non prima di mostrare al mondo bene
una pugno col medio proteso.



Saby 2002 Spesso il tempo moderno ti presenta due mondi totalmente diversi e incompatibili.
Preferisco le leggende e faccio di Robin Hood il mio eroe preferito.
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Jul

Anche a me piace Robin Hood carissimo Cesare, ma non ho ancora imparato a rubare ai ricchi per donare ai poveri.
Baci,
Giulia

il 05/10/2003 alle 14:29

Non lo metto in dubbio,carissima Giulia, la mia era solo una provocazione.
Un bacione
Cesare

il 05/10/2003 alle 19:50