Risuonano nella mia testa,
come una melodia senza senso,
parole di ferro su un petalo di rosa
che scivola tra le lacrime
di un'audace incoerenza,
sofferta e desolante.
Vacilla sulle tue labbra
dal sapore ancora dolce
e si perde nella sua incolmabile tristezza,
la stessa voce,
con la sua lama morbida,
che i miei pensieri non accolgono.
La mano nervosa dell'uomo che amo,
ricordo d'amore,
ora non sfiora il mio viso,
spento nella ricerca
di un brivido nuovo,
che non arriva.
Ignoro la mia anima,
l'hai rubata quella mattina d'estate,
sotto il sole che adesso tramonta.
Si è fatto notte
e la tua voce rimbomba, stonata,
dentro il mio cuore
di seta stracciata.