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Pubblicata il 22/09/2003
Il vento stramba
tronchi alla riva, il mio,
ancorato ai massi, fradicio
allinea lo sguardo preciso
dove spumeggia l'onda.
Tutto succede in mezz'ora
il Monte ha il cappello, si fa triste,
scappo!
Ecco, l'enigma di quel nero arranca
l'orizzonte dolce, incanutito,
indorato da fughe di sole
radia un'attesa che è ben forzare
di serrature le imposte.
La tempesta impreca, rinforza,
rivolta le prime barche,
balene spiaggiate
e sfasciate nel ritorno dei morsi.
Gli uomini non sanno
che ripetersi nei gesti
come fiammiferi annacquati
galleggiano spenti.
Ed è grandine
in tanto silenzio, raccolta,
avvilita d'immagini
pluvia dal cielo.
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freddo e gelo
paura e incanto
la natura
ascolta
indenne
il passar
del tempo..
solo al piccolo
uomo fa danno!

il 22/09/2003 alle 17:36

adoro le tempeste...sono nere e passionali...anche la tua lo è...ma offre un respiro che è ampio e carezzevole...un bacio cri

il 22/09/2003 alle 22:06

mi hai proprio letto nel pensiero........"le tempeste sono nere e passionali", grazie per la tua attenzione.


ciao Sulphur

il 23/09/2003 alle 08:44

In effetti hai ragione, non ci avevo pensato.
Grazie per le tue acute osservazioni "tecniche".


ciao

Sulphur

il 23/09/2003 alle 08:48

Già.......siamo proprio piccoli uomini (parlo per me)


ciao Sulphur

il 23/09/2003 alle 08:50