PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/09/2003
Percepisco il rumore leggero
delle orme che nascono nella sabbia
mentre si avvicina gocciolando.
Le sue dita affusolate
d'onda bagnate
mi sfiorano la pelle,
giocano tra le mie scapole
tamburellando dispettose.
Le mie palpebre chiuse
la vedono comunque
ed è bella come non mai,
almeno ai miei occhi.
I suoi capelli si posano su di me,
mi sento fremere e
rammento sorridendo.

Il pomeriggio passato con lei,
conosciuta per caso sul lungomare,
uno scambio di chiacchiere innocenti,
una bibita fresca al chiosco chiassoso,
una passeggiata tra i bagnanti,
una fumante capricciosa in pizzeria
ascoltando la musica di un juke-box
che, celando le nostre voci,
creava frasi orrendamente amputate,
ma sicuramente capaci
di generare risate spensierate.
Poi, inconsapevoli di cosa poteva accadere,
il richiamo della luna tracciò la strada,
rischiarò il cammino verso il sordo
e complice rumore del mare.

Le scarpe sparse più in là
come a guardia di occhi indiscreti.
Le magliette appoggiate ad un pedalò
abbandonato come i nostri sensi.
Le bocche si cercavano avidamente
ed il mio corpo perdeva la purezza,
superando i timori della mente,
scoprendo emozioni travolgenti
tradite da gemiti incontrollati.
La risacca della marea crescente
ci trovò abbracciati e ansanti
e scivolando sulle nostre gambe
sembrava volesse cancellare l'impronta,
il marchio del peccato giovanile.

Girandomi la vedo sotto una luce nuova.
Le sposto i capelli e la bacio teneramente.
Il giorno stesso, destinazioni diverse
ci avrebbero diviso per sempre,
ma il ricordo no, mai.
L'iniziazione mia era parte di noi
ed era stata dolce,
spontanea e indelebile,
calda come il sole che stava nascendo.
Ci lasceremo senza promesse,
senza rimpianti e convinti che il destino,
l'attrazione reciproca o chissà cosa,
avesse contribuito, senza premeditazione,
a quei giochi riservati agli adulti
ora impressi nella memoria
senza nessuna vergogna futura.



Saby 1964 Molti giovani si vantano volgarmente delle loro conquiste amorose.
Io ho appena conquistato un dolce e breve spazio d'amore reciproco.

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Carissima Tina, la tua gentilezza è la benvenuta anche perchè queste vecchie righe possono essere interpretate male togliendomi il momento magico di allora, vissuto quasi senza rendermi conto di cosa mi stava succedendo. Non volevo nemmeno renderla pubblica e forse ho sbagliato.
Un grazie di cuore,Cesare.

il 21/09/2003 alle 13:32