PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/09/2003
Aveva grandi occhi di nocciola,
labbra carnose a regalar sorrisi.
Il ciglio arcuato a incutere terrore
in uno sguardo ironico e crudele,
oppure steso a farti innamorare.

Mani grandi piene di musica e silenzi.
Mani grandi piene di vene ed ossa e muscoli,
unghie e dita.

Il pianoforte sempre aperto nero
di ebano e candido di avorio.
Lui era un grande ed era anche un bambino
ed era forte da avere anche paura.

La poesia a fargli da nutrice,
la musica a condurlo in cima al mondo,
una donna, mille amori, la sua vita.

Aveva grandi occhi di nocciola,
spalancati sul letto quella sera,
la testa alzata a chiedere perdono,
la mano in cerca delle mie carezze.

Era in attesa.
La morte è giunta lesta e se lo è preso.

Chiuso nell’ebano, ora il piano tace
un luttuoso silenzio, per me, che non ho pace.
Mi assorda ancora il rumore della sua voce muta
che in quel silenzio ora chiede solo luce.

Aveva grandi occhi di nocciola, adesso spenti.

Era un amore: il mio.

Era mio padre.
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Una poesia davvero molto bella, questa... la storia di tuo padre, le immagini che usi per descriverla, la musica a fare da sottofondo alle tue accorate parole... tutto molto bello, davvero. Un saluto a te.
Michele

il 18/09/2003 alle 16:29

Grazie davvero.
La poesia è per me la musica che era per mio padre. Le sensazioni, la vita, la morte.. un pittore le dipinge, un musicista le suona.. un poeta le scrive così come giungono al suo cuore.
Ho smesso di scrivere come lavoro, quando ho capito che non riuscivo a scrivere a comando, ma solo quando lo sentivo davvero.
Grazie per la trua voce calda e vera.

Irene

il 18/09/2003 alle 17:46

Un'altra tua "poesia" e non uso questo termine a sproposito, completa, premetto che io non sono che uno che tenta di scrivere, ma a volte leggo versi come questi e sento appagano tutto, il metro il perso delle parole la profondità del contenuto,
il trasporto la ricerca accurata delle parole di tutte le parole ed untimo ma non ultimo la tensione emotiva che le ha dettate! ho detto tutto ?
Brava
Zordoz

il 19/09/2003 alle 09:37

Mia cara è davvero un inno a quell'amore che hai per tuo padre che si rinnova ogni volta che tu ed anche chi, come te, ha l'animo sensibile, si sofferma a leggere questa bellissima poesia....
Si perpetua in ogni lettura....

É la seconda che leggo delle poesie che mi hai proposto...
Devo dirti che devo pagare pegno per non averti "scoperta" prima.....
Mi farò perdonare :O)

il 22/04/2004 alle 22:39

Grazie, davvero.

Scrivo sull'onda dei pensieri.. a volte cercando il suono migliore delle parole che si combinano a prescindere dal senso delle frasi.. ma a volte come in questo caso .. è davvero un'esigenza.. che si trascina fuori insieme alle lacrime e si traduce in parole graffiate sui fogli di carta..

Per fortuna non è una cosa che mi capita spesso.. ma .. si.. questo è una di quelle volte.. Ho perso mio padre a marzo l'anno scorso..

Ciao e grazie ancora!

Irene

il 23/04/2004 alle 09:17