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Pubblicata il 17/09/2003
Il caldo uccide
I pensieri
Li ricopre con il sudore
Della fronte
Che goccia dopo goccia
Penetra nel cranio e
Scava inevitabilmente
Negli incubi.
Mai come ora
Spossato dall'afa irrespirabile
Coricato a contemplare
Il soffitto lercio
Delle ragnatele sporche
Con le braccia spalancate
A cercare con la massima
Dispersione
Un sollievo impossibile
Così
Poderoso veliero cadente
Trattenuto dalla bonaccia
Mi immergo nella mia noia
Marinaio senza mestiere
Capitano senza vela.
E in questo calore insano
Non mi rimane altro
Che girare e rigirare
I soliti pensieri annacquati
e troppo salati
Che ciclicamente tornano
A respirare gli stessi lidi
Assassini inetti
Che si sorprendono regolarmente
Sul luogo del delitto.
E il tempo è rubato
E nemmeno gli occhi intrisi
Di un temporale improvviso
Potrebbero risollevare
La montagna caduta
Dal proprio cielo.
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