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Pubblicata il 14/09/2003
una vita fatta di numeri
numeri cha avevano divorato la sua fantasia

ogni evasione gli sembrava un'errore

aveva un unico diversivo
che spesso gli sembrava una colpa
il sabato mattina andava a pesca

ma anche quì c'erano i numeri
numeri di pesci sfuggiti,abboccati
peso specifico,calcoli di probabilità

lo chiamavano il ragionier cipolla
per quel velo che si formava sui capelli
unti di uno strano intruglio
di un'antica ricetta

aveva il viso tondo e liscio
proprio come una cipolla

una mattina d'un autunno di nebbia
mentre lanciava,l'amo
si impigliò ad un ramo all'indietro
e con i piedi nel fiume scivolò
mentre i pesci curiosi gli danzavano intorno

no fu mai più trovato anche perchè il mare
non era molto lontano

ogni tanto su quella sponda c'è un mazzo di fiori
che nessuno ha visto mai posare

qualcuno dice sia una donna che ravviva il ricordo
chi un cane, chi addirittura un pesce sfuggito a quell'amo

io l'altro giorno ho incontrato uno che sosteneva
che più volte in quel posto aveva sentito contare

di certo quella morte ebbe bisogno di numeri
i carabinieri misurarono la profondità dell'acqua
i passi all'indietro per la rincorsa del lancio
la lunghezza del filo, il tempo dell'agonia
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dal volume: un temporale acclamato con nuvole
dirottate -michael santhers-
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Quando si dice una vita predestinata... numeri, numeri, ancora numeri. E' una poesia bellissima, questa, una " storia minima ", raccontata splendidamente. Complimenti e un saluto a te.
Michele

il 14/09/2003 alle 14:10

colto il mio pensiero fisso
su destini già scritti
grazie trigorim

il 15/09/2003 alle 01:09