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Pubblicata il 10/09/2003
una pecora guardò il sole
constatò che gli rimaneva
ancora molto tempo
per brucare
a sazietà

il cane giocava
con le piccole ombre
mosse dal vento

il piccolo pastore
parlava da solo
e ogni tanto si fermava
sperando nel ritorno delle parole
per spezzare quella solitudine
che tendeva all'infinito
e che non reggeva più i sogni
che si costruiva in piena luce

notò che altri animali
non erano mai soli e le stesse parole
per reggere una frase
dovevano essere più di una

si sentì solo
avvolto nell'infanzia
in un mondo che non rispondeva
mentre una lacrima gli solcoò il viso
quando il sole immobile era ancora alto
e la via del ritorno
infinitamente lunga

michael santhers - dal volume:
una farfalla all'ombra della luna
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O povero pastore... non si era dunque accorto che non è mai solo... aveva tutta la natura attorno e magari una casa...

Dario

il 10/09/2003 alle 09:23