PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/09/2003

Un aperitivo al bar del porto: dunque
a qualcuno la vita non ha ancora preso per le unghie
o noi sommozzatori da piscine
perché
perché allora, là basso
brulica la VITA e se non è poco
come spiegarci
le comode poltrone acquamarina
- la collana dei denti dello squalo
- il brodo di tartaruga
ecc.
ecc.

Rimira: uguale al riflesso: il gioco di luci: stagnare di riflessi: sul lampadiere
Così t’affoga l’oliva nel bicchiere, m’affoga nel bicchiere
l’oliva, ed è un titanic! (ecco quello che, dicesi: on the rocks!!!

Io volevo andare a Genova
perché là c’è la culla di Colombo
ed è in legno di pino degli Appalachi
forte come le maree
E A GENOVA IO VOGLIO ANDARE!
ma, ma io voglio
io vorrei essere a Lisbona
a fotografare il mare...

Sì, forse un giorno,
per scoprire
le impronte di cane randagio sulla battigia
sono una insidia fra la verzura
la notte è fragrante, ma a terra,
a terra, poiché il Mare...!

è la ben nota l’inconcepibile massa d’acque
ed è il grembo

il verde mare scrotocostrittore

è ben noto Phlébas il fenicio
e vi è notoriamente l’eterno centone che si srotola nel flusso appena sotto l’onde
- e forse pescheremo ai fondi marini mai corrosi
i semi molesti di una nuova reticenza... -

e, ma, ecco!, la pianta
di tutti i mari, è l’alga che Lei ha in fronte
piuttosto che la mucillagine che ho nel costume da bagno
il bagno dentro il mare a mezza notte !

rimane qualcosa delle canzoni degli oceani di perla, se non il gemito disgustoso dei gomiti delle petroliere ??

Rimira: ma si perde il gioco mondano: se bicchiere non v’è ma una
illusione, che
le focene si libereranno un giorno
e le murene
a Mururoa

e io sarei un punto oscuro nel gran globo
luminoso che va esplodere nell’aria



...

Ma nulla mai noi saremo dentro l’acqua!
Sapresti tu parlare la lingua del pesce? eppure il pesce
che del mare ne sa quasi di meno che noi,
e il Signore provvede anco a lui

Riflesso: de che?: e quando? ma quando, e
che, cosa? qualche perla in fondo
alle sabbie? la tortura marina
la spira del serpente che li avvolge
e le sagome di quanti trascinati a fondo
non le ricordano bene nemmeno le rocce
che se la tortura marina era una musica
ora il corallo ha scolpito, a
bassorilievo











e il mare tortura la mente
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Murene a Mururoa...
una vertigine pazzesca questa tua poesia, io non sono un lettore troppo attento e mi era sfuggita
ed aggiungo "purtroppo" anche ad altri.
La miriade di immagini che hai stipato e pigiato e
affastellato nelle battigie e in bare di legno degli Appalchi mi lasciano ancora attonito dovrò rileggerla per fissare tutto nella mente, e lo farò
Per intanto sappi che mi è piaciuta assai.
Ciao Zordoz

il 09/10/2003 alle 09:24

ringrazio per gli elogi, avevo temuto in effetti che fosse, questo mio pezzo, un po' troppo cervellotico

Qal

il 09/10/2003 alle 19:07

Assolutissimamente non cervellotico, ma "denso"
non avere ripensamenti e non cambiare il tuo stile!
Ciao
Zordoz

il 09/10/2003 alle 19:09