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Pubblicata il 09/09/2003
Lento distendo le membra fiaccate

Da un sogno ormai spoglio

Come pianta di fronda smarrita, come scoglio

Percepito profilo di tronco e di pietra nel nero

Opaco riflesso, crisalide vuota, sudario bagnato

Da freccia la luce degli occhi ritorna faretra, non scocca

Confusa al pulviscolo né meta né traccia

Stentato e distorto suonare di piano rintocca

Sommesso lamento che il cuscino ammortizza

E aspettare che il suono diventi silenzio
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"e aspettare il suono che diventi silenzio" fà riflettere

Ciao

Dario

il 09/09/2003 alle 10:03

Bellissimo canto ... solitudine e buio ... le tue immagini toccano l'anima ... il significato profondo delle tue parole colpisce il cuore ...
Spero passi presto
Un caro abbraccio
Cristiana

il 09/09/2003 alle 10:41

Non leggevo una tua da molto tempo. Come sempre è molto bella e, soprattutto, profonda da far gelare coi suoi echi di silenzio.
Un caro saluto
Francesco

il 09/09/2003 alle 12:38

...e dia vita
alla sinfonia che
prese il posto del
requiem di vita....

il 09/09/2003 alle 18:38