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Pubblicata il 06/12/2001
Che senso ha il mio dolore
Quando sento un amico partire
Sotto il macigno enorme delle ore
Che segnano il vivere e il morire

Che senso hanno gli spaventosi inverni
Che mi costringono dietro a un bicchiere
Che mi nascondono la faccia e i germi
Di un esistenza che non puoi vedere

E le emozioni maturate in anni
Di solitudine e di memorie
Di ombre scure risa volti e affanni
Di fumi opachi dentro le tue storie

Quando sedevo sopra il mio pensare
E mi perdevo dentro la tua voce
E mi hai insegnato come camminare
Il tuo silenzio era un urlo atroce

Ma non vedevo e mi guardavo attorno
Cercando un senso anche nell’imbrunire
Nelle abitudini che ogni giorno
Mi assordavano senza capire

Le differenze dentro a un tuo sorriso
Quando un tuo gesto mi dava la vita
Le fredde lacrime sopra il tuo viso
O il tutto o il nulla qui tra le mie dita

Io mi ero perso dentro una certezza
Di frasi e gesta senza mai uno scopo
Di nubi e lampi, vetro e di saggezza
Di insana fede verso il giorno dopo

Ma ora che il tempo sta passando invano
Che mi rimane di tutti i miei affanni
Quando i minuti sfuggono di mano
E a consolarmi sono solo gli anni

E qual è il senso del tirare avanti
Quando fai i conti con la tua esistenza
E ti ritrovi solo in mezzo a tanti
E non rimpiangi certo la tua assenza

E poi trovarci ancora qui a parlare
E a domandarci cosa sia poi cambiato
Guardarci in faccia e lasciarci guardare
Uccidere a memorie il nostro passato.
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