PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/08/2003
Se ascolti il silenzio
e osservi nel buio oltre le forme
lo senti il respiro ruvido delle cose
e scorgi nelle ombre nere
i resti esausti dei raggi di luce.

L'immobilità degli oggetti sussurra all'orecchio
appannati richiami ai ricordi
vibrano nell'aria le voci silenziose dei legni e di stoffe
l'oscurità odora di cibi preparati in fretta
e cere sintetiche e di corpi assopiti.

Il fioco riverbero di un orologio
è la superficie dura su cui pattinano
abbracciate, solitudine e consapevolezza
al ritmo scandito dal disordine dei pensieri.

è assordante la tua assenza
è accecante la mia ottusità.
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Mentre tu nell'altra stanza non dormivi
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tla

solitudine e consapevolezza ...
bella come sempre questa tua!
due solitudini, uguali e diverse
che vegliano in due stanze diverse!
e il riflesso opaco delle cose,
le sembianze che scorgiamo per abitudine
anche nel buio più nero!
ma sai ...
l'alba e la luce che farà tutto
di nuovo chiaro
sono solo alla fine
di ogni notte.

un sorriso
tla

il 31/08/2003 alle 08:20

Complimenti zordoz! Fisicamente coinvolgente questa tua poesia! Bravo, bravo! :) ;)

Bye

Rob

il 31/08/2003 alle 12:48

Nel dipanarsi i sentimenti imboccano, a volte strade, che non conducono in nessun luogo plausibile, e ci si trova soli, al buio, a rifare il percorso dei sentimenti a ritroso, ma l'ottusità spesso induce a rifare gli stessi inutili passi....
Grazie per i tuoi commenti, e per i tuoi sorrisi
Zordoz

il 01/09/2003 alle 19:24