non senti il gelo che si insinua nelle ossa
e arrugginisce le articolazioni
e che ti blocca stomaco e cervello
e ti fa tremare come un pover cristo
in questa gelida sera di dicembre
all'addiaccio su un crudele marciapiede?
ma, oh!, non ti scoraggiare,
tepore nel whisky non cercare:
aspetta, e arriverà, alla prossima primavera
un'aria più umana e più vera:
il caldo caldo caldo venticello
che da un PETO NUCLEARE
si sprigiona dalle steppe lontane
e arriva, e fa tremare i vetri e fremere le fronde
e tutto illumina e riscalda
con quel suo odore inconfondibile
che sa di radiattivo e di sfosforescente
allora, steso all'ombra del gran sole,
sereno intonerai una romanza!
ma ahimè, senza alcun canto di uccelli in sottofondo, che bizzarro!