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Pubblicata il 28/08/2003
Sipario – 27.08.2003

E sono qui
pagina vuota
di un lungo diario
dove la voce tace
Fogli dispersi
in un vento silente
che non cerca più nulla
Caratteri svaniti
senza più chiedere
ordine sparso
e impeto dell’anima
Sono qui disilluso incanto
di immagini da sogno
Si è alzato il sipario
e la scena è illuminata ora
dalla realtà che applaude
Muta la folla si allontana
e non tornerà più per la replica

Poe
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il tuo scritto è davvero lodevole per musicalità e sintesi ma non capisco perchè finisce senza l' ottimismo che questa metafora richiede!
complimenti lo stesso.

il 28/08/2003 alle 12:54

struggente descrizione di un fiasco teatrale
o della vita stessa...
mi è piaciuto...la folla che nn tornerà + xkè magari non ci sarà nemmeno + replica!
bella poe! un bacio

il 28/08/2003 alle 14:00

...ma è la rappresentazione della tua vita
l'unica possibilità
e dovrai superare te stessa

un bacio
L.

il 28/08/2003 alle 14:26

Non ci sarà replica! La nostra esistenza è un atto unico, di cui siamo, contemporaneamente, attori, spettatori, talvolta suggeritori e addirittura persino venditori di biglietti. Splendida metafora, questa poesia è bellissima. Un caro saluto.
Michele

il 28/08/2003 alle 17:49

Grazie Simeon,
quando da te si aspettano "sempre il sogno",dovresti impersonare il ruolo che in fondo altri vorrebbero,poi appari sul "palco della vita" senza pagine scritte e poesie ( una mia scelta di lasciare in silezio dei luoghi virtuali dettata da motivi di salute ma non sono stata compresa ) ,ecco che allora - delusa la folla - ti abbandona,questo è un atto di consapevolezza di quanto tu possa "valere" se sei conforme alle altrui aspettative,se sei te stessa praticamente non esisti perchè non più condivisibile.
Fa male la realtà ma si deve affrontare per superarla.
Il finale inaspettato se noti in scena avevo fogli bianchi e nessuna parola,avrei deluso e invece di comprendere tutti voltano le spalle...
Un sorriso
Poe

il 28/08/2003 alle 18:21

Grazie Angel,fiasco congetturato,una sorta di ribellione muta da parte dell'attore in scena,non lui poi mostra "il fiasco" ma quella folla che è la vera sconfitta nell'incapacità di comprendere...

Si la vita,o meglio gli attegiamenti di chi vuole tu assuma un ruolo,forse quello del saltimbanco gaudente che seppure dica di avere un momento in cui potrebbe non prestare le sue - opere- si ritrova solo,reagisce allora con uno spettacolo silente mettendosi in gioco consapevole della folla che lo abbandona.

Un sorriso
Poe

il 28/08/2003 alle 18:30

Proprio scegliendo di non recitare realmente quello che resta sulla scena è me stessa,non sono capace di recite ma di scavare in me per essere il più possibile onesta e quando mi si richiede " un ruolo" io me ne allontano...

Un sorriso
Poe

il 28/08/2003 alle 18:52

Grazie di cuore Michele,si la vita ci vede capaci di "essere" presenza in vari ruoli...
A volte è difficile far comprendere quello che realmene siamo e ci vorrebbero interpreti del ruolo che piace agli altri...

Un sorriso
Poe

il 28/08/2003 alle 19:59