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Pubblicata il 26/08/2003
Sera di marzapane e di liquirizia,
l'aria profuma di fieno a seccare
il cielo si è fermato che sembra impagliato
e stride su questa terra così tiepida e arsa,
persino i rumori si fanno rarefatti
preludono al silenzio, al riposo, nel sonno.

Il sole così vicino eppure già trascorso
grande ma inerme dell'estate che resta,
le ore del giorno si fanno affrettate
e la sera, per tempo, si mostra nelle ombre allungate.

Qualche ala isolata frulla ancora nell'aria
e presto scompare dal mirino del cielo
per lasciare lo spazio a membrane silenti,
in questo spiraglio di cielo, con loro io stesso
a caccia di luce e promesse sommesse
predando ricordi e falene accecate.

Alle spalle i tuoi passi sul lastricato del tempo
dalle fasi di luna e sentimenti in solstizio
dagli oceani immoti di emozioni incalzanti
riportano il profumo dell'acqua che irrora la terra
del tuo corpo che come vino inebria e riscalda
ai tuoi occhi che seguono le mie parole smarrirsi."
..............................
Il mio sogno di una notte....
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Ehi zo
perchè non mi fai un pò di spazio che vengo anch'io nel tuo sogno?

questa poesia è bellissima
ogni aspetto è cristallino nella ricerca della trama poetica ed ha in se il grande respiro di una realtà incantevole seppure sognata forse ad occhi aperti

bravo
un bacio
Kat

il 26/08/2003 alle 20:25

Ti ringrazio con un po di imbarazzo per le tue parole che mi hanno fatto un grande piacere, anche perchè penso che per te le porte dei sogni
non abbiano serrature.
Grazie e naturalmente ricmbio il bacio con enfasi!
Zordoz

il 27/08/2003 alle 08:44

Grazie walter, il mio amor proprio trae giovamento
dalle tue parole.
Zordoz

il 27/08/2003 alle 08:51

Che posso dirti oltre che ringraziarti?
lo vuoi uno stecchetto di liquirizia?
grazie
zordoz

il 29/08/2003 alle 08:26

E' vero che non tutti i sogni svaniscono all'alba,
specialmente quelli che lasciano briciole di marzapane tra le lenzulola....
Grazie
Zordoz

il 29/08/2003 alle 08:30

Lasciamo dire...meravigliosa....distesa, avvolgente....mi ricorda le estati da bambino quando giravo per la campagna...a volte a guardare il granturco crescere...e poi l'avvicinarsi d'agosto e i primi covoni di paglia....rurale ed intima al tempo stesso...un sogno che trasfigura la realtà e la rende partecipe dell'onirico...il lessico così curato come le immagini definite del sogno...meraviglia ripeto e di più non so che dire....hai catturato la luce trasformandola in parola....ottima, ti abbraccio sergio....che bello riscoprirti...^_^

il 16/01/2014 alle 15:35

Grazie ancora Andrea, per essere andato a scovare questi versi che anch'io rileggo con piacere e trasporto, è una alchimia quello che accade alle emozioni quando si riimmergono in un dèjà ètè, che per me è assai intenso e sentito...sergio

il 17/01/2014 alle 17:10