I pensieri sono ragni,
polipi neri sul fondo del mare,
mai silenzio e prigionia prima d’ora
mi sono apparsi così leggeri
e solitudine tanto abbattuta,
caduta dentro,
sedimentata,
nel varco tra cuore e mente.

Ho pianto mesi e mesi i miei esili invernali,
i soldati del vento.
Ho pianto nei giorni di siccità,
nelle insidiose tempeste.
Ho pianto ogni numero
strappato alla parete,
ogni risveglio angosciante.

E ancora le ore hanno attraversato la rete del tempo,
ogni istante ha ticchettato nella mente
ogni ricordo che riavvolgo nel mio schermo
a strisce e zebre
ogni parola che ascolto nel mio sonoro indistinto
ogni fremito della mano
scivolato addosso,
quasi per caso.