Avevo di fronte
I miei stessi OCCHI disperati.
Sullo stesso vagone
SENZA NUMERO.
Nessuno domandò.
Nessuno osò.
"Hanno detto che andrà tutto bene"
disse una ragazza magra e bianca
che mi era seduta accanto.
Io annuì. E domandai:
"Perché allora quelle facce?
SORRIDETE, no? Non ci deportano mica!".
Non rispose. Sembrava assente.
Né CORPO Né ANIMA.
La strada ERA LUNGA per me.
Altri scesero prima.
Alcuni nemmeno salirono.
Altri avrebbero proseguito.
Non invidiai nessuno.
Tranne un BAMBINO.
Scese quasi subito.
Pensava fosse un gioco.
Non capì.
E sorrise e salutò
la VECCHIA SIGNORA che apriva le porte.