Ora che tu stessa
sei divenuta relativa:
e uguale emme ci quadro,
più non sceglierò
di contemplarti ferma nello
spazio e nel tempo illusori.
Della medesima
sostanza della luce, come
raggio valicherai vie
dense di uguali
istanti: tu sarai per me
l’eternità chiusa in un lampo
riflesso da uno
specchio per noi inarrivabile.
Verrà così il divino e
inattingibile
a farci umani, nuovamente
saremo di dura materia.