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Pubblicata il 18/08/2003
Ora che tu stessa
sei divenuta relativa:
e uguale emme ci quadro,

più non sceglierò
di contemplarti ferma nello
spazio e nel tempo illusori.

Della medesima
sostanza della luce, come
raggio valicherai vie

dense di uguali
istanti: tu sarai per me
l’eternità chiusa in un lampo

riflesso da uno
specchio per noi inarrivabile.
Verrà così il divino e

inattingibile
a farci umani, nuovamente
saremo di dura materia.
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