PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/08/2003
Abbassare gli occhi
atto di estrema unzione
massima tua espressione
cedere lentamente
la propria paura al sole
smettere lentamente
ogni tua convinzione
grande unico slancio
di disaggregazione
tette cervello e cuore
ossa polmoni e bronchi
bisogna solo dire quanto eravamo stanchi
bisogna camminare
correre sulle acque
che se lo ha fatto Dio
lo posso fare anch’io
e trasformare
fiat
l’immagine e somiglianza
in me
guardami ora
in splendida eguaglianza.
Guanto di paraffina
questa realtà cretina
tutto mi torna chiaro
tutto mi torno in mente
anche la Trinità
ecco la smonto a pezzi
svito pistoni e biella
Padre Figlio e Spirito Santo
un – due – tre
stella!
remingo rimango immobile come ramarro al sole
quasi plastificato
parentesi sospesa
tempo come fermato
cristo quant’eri bella
un – due – tre
stella!
ora riprende a scorrere
cara normalità
dietro un vetro azzurrino
sorride un manichino
vedo la differenza
lui povero cretino
rimane ancora immobile
in posizione mimica
io corro per le strade
salgo le scale mobili
ahimè
amico manichino
tutto senza un perché
quelle due mezze mele
stampate sulla sabbia
scultore naturale di un culo niente male.
Nessuno inventa nulla
tranne ovviamente l’uomo
scaccia pensieri siamo
di un Dio un po’ grigio e gramo
girano su sé stessi i pollici divini
perché l’eterno annoia
se non si è birichini
siamo bastardi e geni
splendidi bambini
crudeli e dissennati
vegetariani e nani
gli uomini che mascalzoni
diceva Camerini
a me sembrano solo
stupidi soldatini
forse laccioli e canti
orgasmi mattutini
troppo veloci e stanchi
per incantarci ancora
occhi come diamanti
flash del divin Signore
usa così il suo sole
gioca a fare l’artista
prova a fotografare
ma lo rimbecca Newton
“oh non se ne abbia a male
mio splendido Signore
però la prego assai
si limiti a volare
oppur se proprio deve
vada a miracolare
ma
scusi se mi permetto
col massimo rispetto
caro signor’Iddio
fare dei click al mondo
questo è solo affar mio”.
Ma non sopporta limiti
lui che è l’onnipotente
e per dodici ore al giorno
spara il suo flash al mondo
ma io son capriccioso
pieno di fantasia
e gli rovino il gioco
per grande che esso sia
entro dentro un negozio
mi guardo un poco attorno
occhi anti- sole compro
e pure con lo sconto
ora il tuo flash è morto
nelle mie lenti nere
la tua fotografia
è da buttare via
guardo e riguardo il muro
e il nudo appeso sopra
e riconosco il newton
la proprio sullo sfondo
schiaccia ridendo l’occhio
e click
il dado è tratto.

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Jul

C'è molta ironia ed alcuni passaggi sono formidabili per inventiva ed originalità.
Complimenti, Jul

il 17/08/2003 alle 11:01

...grazie davvero per il bel commento..........
ciao
consuelo

il 17/08/2003 alle 11:49

….ciao B. ti ringrazio del commento attento come sempre, che poi ti sia anche piaciuta è plus valore, in realtà io non lo so che poesie mi piacciono, corte, lunghe, incomprensibili, politiche, intimiste ...etc, se una poesia mi piace o no lo so solo dopo che l’ho letta e poco o nulla ha a che vedere con lo stile (ma forse perché non essendo una “poeta” in senso stretto il tecnicismo non mi arriva o mi arriva inconsapevolmente. La Fotografia fa parte di una trilogia (insieme a Fragole d’una Folgore e Nuoto Sincronizzato) non nel senso però che le altre due (che proverò a mandare) si legano per senso (anzi forse per non sense) o tema (forse solo per quello stile un po’ – come dici giustamente tu- cantilenoso), insomma nella mia testa costituiscono una trilogia ma non so bene perché, la confusione regna sovrana!
Grazie di nuovo
Ciao
Tamina

il 17/08/2003 alle 14:27

.....grazie Carol......
baci
tamina

il 17/08/2003 alle 22:42

Fantastica!! Ne voglio ancora! :)

Una incessante e prorompente fiammata, continua e sempre alimentata da energiche folate di vento!

Davvero compliments!

Baci

Roberto

il 18/08/2003 alle 02:17

.davvero grazie.
ciao
tamina

il 18/08/2003 alle 09:04