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Utente eliminato
Pubblicata il 15/08/2003


sferico il caldo
a catenaccio
che non lascia uscita

i venti stagionali
di splendore aggira
e argento
forse perchè

se non fosse che su
a nord
nudi i ghiacciai
polvere di roccia
d'ingialliti licheni
in obliqua
liquida anima agonia

ma è a roma
di specchi indifferenti
che l'acqua scorre

quando
in santa maria
della pace
al quinto piano
trapano azzarda
inquietante vibrare
la salsa sulle penne
cosparsa all'arrabbiata
e
sotto il tavolo
a sudare le tue cosce



roma agosto 2003
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cuccù
settete
t'ho beccato
e con chi?

che bella poesia letta al ventaglio che ondeggia lento a destra e sinistra a sinistra e a destra

io
tu
ancora
allora
kat

il 15/08/2003 alle 12:23