sferico il caldo
a catenaccio
che non lascia uscita
i venti stagionali
di splendore aggira
e argento
forse perchè
se non fosse che su
a nord
nudi i ghiacciai
polvere di roccia
d'ingialliti licheni
in obliqua
liquida anima agonia
ma è a roma
di specchi indifferenti
che l'acqua scorre
quando
in santa maria
della pace
al quinto piano
trapano azzarda
inquietante vibrare
la salsa sulle penne
cosparsa all'arrabbiata
e
sotto il tavolo
a sudare le tue cosce
roma agosto 2003