PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/08/2003
"...Di questa casa,
ora,
prendo possesso
e di tutto quanto contiene,
in questa notte
di lampi e di fantasmi
che neppure i briganti
oserebbero sfidare
e ne divento
unico, legittimo proprietario... "
.................................................
.................................................
La rovina della casa
fu l'ultimo proprietario,
dissennato
e in fama di occultista
ma di quella porta,
quando s'apriva
col suo sinistro gemito,
molto
ci sarebbe stato da dire
e della chiave arrugginita
e dei suoi due giri
per entrare
in quella stanza,
dei ragni
appesi alla loro tela
e della loro
" danse macabre ",
delle lenzuola
spettrali
su mobili e poltrone...
ma ogni cosa
ha la sua storia,
scritta su un quaderno
nero
che i topi hanno rosicchiato
e l'umidità
ha reso illeggibile.
Solo rimangono,
all'esterno,
sterpi
che crescono senza ostacoli
e avvolgono la casa
mentre una vecchia,
chinata,
cerca ortiche da raccogliere
per farne decotti.
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...Non vorrei sbagliarmi ma leggo una splendida metafora......sembra che tu parli di un cuore lacerato, ferito, abbandonato....usando l'analogia di una casa di cui prendi possesso per ripulirla e liberarla dai fantasmi e dalla polvere del passato....
se non è così scusami per non aver letto la cosa giusta, ma mi è piaciuto molto leggerci una cosa speciale....
Bella!!!!!
Mary

il 12/08/2003 alle 22:47

E' "anche" così. In realtà questa poesia è nata da una leggenda che circola su di una casa abbandonata, qui a poca distanza da Vercelli... solo dopo averla scritta, mi sono accorto che c'era anche la possibilità che qualcuno la leggesse, come l'hai letta tu, intendendola come una metafora... del resto, quando scrivo una poesia o un racconto e decido di pubblicarlo, so bene che ogni lettore troverà qualcosa " per se ", che differenzierà la sua lettura da quella di ogni altro e questo, credimi, mi fa un grande piacere, così come mi ha fatto enormemente piacere il tuo puntualissimo e splendido commento. Un caro saluto a te.
Michele

il 13/08/2003 alle 17:00

In effetti è così. La poesia è nata rielaborando una leggenda che circola su una casa abbandonata qui a poca distanza da Vercelli, ma dopo averla scritta, ho notato che poteva prestarsi anche ad una lettura in chiave metaforica, come quella che avete fatto tu e Bellatrix e devo dire che mi fa piacere questo modo " unico " che ogni lettore ha di interiorizzare ogni poesia... grazie per il tuo bellissimo commento. Bacione.
Michele

il 13/08/2003 alle 17:05

E' una poesia nata da una leggenda che circola a proposito di una casa abbandonata qui nei dintorni di Vercelli... grazie per il bellissimo commento che hai voluto scrivermi. Bacione.
Michele

il 13/08/2003 alle 17:07
Jul

Lo stile gotico è quello che preferisco con le sue forme così astratte, allungate sino a toccare il cielo.
Leggendo la tua bella poesia ho immaginato la casa abbandonata ed ho veduto aggirarsi tra quelle mura tantissimi pensieri, alcuni negativi senz'altro da estirpare, altri da salvare ad ogni costo.
Ciao, Giulia

il 13/08/2003 alle 17:18

sai... è una poesia nata da una leggenda che circola a proposito di una casa qui nei dintorni di Vercelli, dove abito... grazie per il bel commento che hai voluto scrivermi. Un caro saluto.
Michele

il 13/08/2003 alle 17:57

ci sai fare con la poesia
sei un raccontatore poetico
ci vorrebbero almeno 10 pagine di un racconto perché possa stagliarsi così chiaramente l'immagine dentro e fuori di questa casa, che tu hai saputo regalarci nell'immediatezza del testo breve poetico, appunto
molto bravo
come sempre
a volte un tantino di più
bacio
Kat

il 16/08/2003 alle 15:41

E questa non è nemmeno tutta mia, nel senso che ho elaborato, in forma poetica, una leggenda che circola a proposito di una casa abbandonata qui nei dintorni di Vercelli... grazie per le bellissime parole di commento che hai voluto scrivermi. Bacione a te.
Michele
P.S. E' vero quello che dici: scrivo anche racconti, quando quello che desidero dire non si confà al verso poetico. Ri-bacione

il 16/08/2003 alle 18:05

..io ci ho visto l'anima..l'anima della casa o l'anima umana..impolverata, sporcata dalla vita..che nelle guglie svettanti e insieme austere del gotico..cerca lindori di un cielo senza smog..

ancora atmosfere magiche di grande spessore,Michele

a dopo

il 09/09/2003 alle 17:02

Devo confessarti che questa poesia, in realtà, non è del tutto "mia", perchè è la rielaborazione di una leggenda che circola da molto tempo ( addirittura fin dall'800 ) a proposito di una casa abbandonata qui nei dintorni di Vercelli... grazie per il bellissimo commento, dolce luna. Bacione.
Miguel-hidalgo-de-la-luna

il 09/09/2003 alle 20:26