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Utente eliminato
Pubblicata il 11/08/2003
Tacete, una volta, sepolcri imbiancati,
esperti supremi di scienze invidiose,
di vane parole e concetti ossidati,
tacete, zittite le labbra noiose.

E come gattini, ribelli e spauriti,
corteo alla madre, portatevi dietro
i vostri assistenti, dottori assistiti,
servili di fronte, infidi dal retro.

Stillate saggezza marcita e ammuffita,
cadaveri vivi fra anime vere,
da tempo scordaste che cosa è la vita:
lasciateci spazio, a noi sta godere
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Jul

Io l'avrei terminata così:
Lasciateci spazio, a noi sta sapere.
Jul

il 11/08/2003 alle 14:29