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Utente eliminato
Pubblicata il 10/08/2003
Il tuo nome
non e' Sophia,
ma e' soltanto un idea
che brilla nella caverna buia,
come di luce propria.
Saro' l' amore nelle catene,
saro' il disprezzo
per le tue pene,
saro' il fiore che
non cogliesti,
per paura delle spine.
Saro' essenza vera
che non mi appartiene,
ma ti adora
per quello che vorrei
tu fossi veramente.
Occam
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Jul

Bella perchè profondamente ironica come sa esserlo il suo autore.
Platonette

il 10/08/2003 alle 20:05

caverna buia, come di luce propria: Ottima.
Platone mi suggerisci,
finale un pò bukowskiano
gioca molta sull'autoironia
e sul forte erotismo...
un saluto
j.d.

il 10/08/2003 alle 20:15

ok! non scambiamoci
di sesso, anche se sarebbe interessante...
:-) sono m...
comunque questi sono i canoni giusti
per la poesia: Platone, un pizzico di Kafka,
Rimbaud ed infine autolesionismo...
Chatterton e Keats:
conserva queste parole...

il 10/08/2003 alle 20:30

Graziosissima :)

il 11/08/2003 alle 01:12

ti leggo attentamente..ma non ti conosco ancora cosi' bene da permettermi un commento...e non voglio prendererti con leggerezza.sappi, per quel che puo' valere, che mi piace come scrivi.
ADL

il 11/08/2003 alle 10:16

E' molto bella... sophia=sapienza e le attribuzioni della sapienza percorrono questo tuo scritto ( idea che brilla nella caverna buia... essenza vera )... illuministica nella sua concezione, è un piccolo trattato di filosofia in versi. Salutone.
Michele

il 11/08/2003 alle 17:16