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Pubblicata il 08/08/2003
La corsa all'obbligo
smarrirà la strada,
più nessuno dirà:
Io sono!
Sulle nostre miserie.
Saremo felici
di non arrivare mai.

Marco
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Grazie, ma il mio intento è diverso dalla tua interpretazione, pur straordinaria. La corsa è una poesia politica, la ribellione al potere ed ai suoi accoliti, di qualunque divisa o colore essi siano. Rossi, neri, arancioni o turchini puoi farci la macedenia, il gusto è il solito. E noi siamo tutti intrappolati in questa corsa all'obbligo, mascherati dalle buone maniere ci scanniamo l'uno con l'altro, mentre il potere, se la ride.
Una stretta di mano. Marco

il 08/08/2003 alle 14:16