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Pubblicata il 04/08/2003


Un cielo brizzolato di nuvolacce grigie
m’induce inevitabile la mossa del pensiero.
Ristetti
Forte dei miei ottanta chili come zavorra in piombo
Ristetti
E m’accorsi di come,
dapprima languido e materno,
si trasformasse poi,
sadico e crudele,
in una stretta mortale,
come due braccia che gettate al collo fingono l’amore
dando lentamente la morte
man mano che l’abbraccio prende confidenza
supera la soglia del pudore
e si abbandona poi
alla sua vera natura di strangolamento;
...ma imperterrito ogni notte
sogno e risogno
pervicace come un vizio
un nome che sia uguale a se stesso per tutte le ventiquattr’ore
coerente come una retta su un piano orizzontale.
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bella la tua utopica visione...
ma spiegami perchè..lasciare spazio ad un solo nome..vincolante?? ;-)
i miei complimenti di sempre...
ac

il 04/08/2003 alle 21:46