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Pubblicata il 04/08/2003
Ebete d'ebrezza
cantavi
contavi
le gocce
sul parabrezza.

Frenavi-spingevi,
le mani mettevi davanti al volante le parole eran tante
e sgorgava, sgorgava, il sudore dal sangue,
dal vino e dal miele di quelle pie sere.

Conato neonato
saliva nella bocca
scendeva nella steppa
della mia sessualità

Col nome d'un fiore
l'odore di cane
delle mie brame
La notte placò.
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Davanti a queste tue poesie
non so cosa dire,
penso che tu parli di qualcosa
e poi smentisci.

Questa per esempio
credo che parli di uno che guida in stato d'ebrezza
ma poi cosa c'entra la tua sessualità?
Forse è un amplesso sul sedile ribaltato?

Sono confuso.

Con stima ed amicizia.
AIRBAG.

il 17/08/2003 alle 23:05

Le parole hanno tante direzioni.
Esattament parlo d'un amplesso(anche mentale) nato in macchina..
E' così strano?
Credo sia un'esperienza comune ai più..Certo non il massimo della comodità!

J

il 18/08/2003 alle 09:28