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Utente eliminato
Pubblicata il 02/08/2003
Non avvicinarti al mio avambraccio
ricucito con lacci di cuoio preso a prestito

lascia riposare gambe di gazzella
sfuggite alla morsa del più forte

dimentica una testa rasata per essere
luogo inospitale a subdoli pensieri

se m'abbraccio non è per vergogna
di essere donna nuda ai tuoi occhi

è solo che ho freddo e il vestito
non copre chilometri di pelle fradicia

piedi sporchi nascondo nella terra
che a stento mi nutre ogni giorno

vattene via e non tornare indietro

lasciami in pasto a bestie affamate

dimentica ciglia che sbattono di paura

e non avvicinarti mai più a una donna
sul cui volto puoi leggere il passato ...

(Crisalide)







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Leggere il passato, sul volto di una donna, è bellissimo; soprattutto se, per chi legge, è mosso da bontà d'intenti. Bellissimo, ma ancor di più se gli occhi, storia visiva del passato, hanno ancora voglia, speranza e determinazione di leggere il futuro. E questo lo sai solo tu.
Fossi un pò snob, per la tua poesia mi esprimerei con un "chapeau"; ma, pultroppo, il sangue toscano che mi scorre nelle vene mi fa dire: azzo, come scrivi bene! (con la a davanti, come Catania).
Un abbraccione. Marco

il 02/08/2003 alle 19:48

...non sono daccordo, Lorella,
preferisco un viso
che ha storie da raccontare
a chi si compiace solo di se stesso

un bacio
L.

il 02/08/2003 alle 23:47