Verso nel mio caffè
zucchero di canna dolce e scuro
speziato nella sua grana grossa, di juta e di stive.
Occhi di ametista che balenano nel buio
Lanciano strali di magnetico richiamo
Veste di fiori colorati e sbiaditi
In una luce fioca che li sospetta e li promette
Sottili le spalline che la reggono il tuo seno di morbido incanto
Sudata la tua pelle e bruna e dolce e calda
Il soffio felino della tua danza mi attira e respinge
cavigliere d’argento scrosciano polvere e movenze
ondose di maestrale e sensualità,
Larghi i tuoi fianchi mi traggono in un gorgo di voglie smaniose
le vibrazioni nell’aria sono musica che infierisce languida e sinuosa
percuote le mie tempie e romba di sangue e linfe secrete.
Profumi acri mischiano Chanel e selvatico
questa è una notte arcana, la ragione soccombe e i sensi si impongono
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