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Utente eliminato
Pubblicata il 01/08/2003
Pelle distesa su corteccia
di pensieri invecchiati dal tempo
trascorso in cerchi concentrici

(anni desolati i cerchi scuri
solo una parentesi quelli chiari
nel mezzo d’una vita non vissuta)

rami contorti m’avvolgono
polsi e caviglie a impedire
movimenti di fuga in avanti

è puro abbandono il mio …

nessuna resistenza al sapiente volere
di chi si nutre affondando radici
in anfratti d’un corpo deriso

è semplice solidità corporea la mia …

punta di tallone sollevata
che la terra scotta ancora

dita racchiuse a pugno
da sferrare per difesa

corpo disegna un’esse lunga
come serpe che impietosa morde
un seno di ricordi emozionali

è puro abbandono il mio …

mentre legno invecchiato m’inghiotte
e deglutisce a diventare linfa vitale

(Crisalide)
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Sa coinvolgere la tua scrittura e qui distende in superba metafora, sapientemente giocata con la parola, la dimensione lirica-drammatica della tua (nostra) esistenza. Molto apprezzata!
Un caro saluto.
Max

il 01/08/2003 alle 13:21

e abbandonandoti fai uscire dal tuo essere sensibile, intensità e dolore, rassegnazione e vita...è sempre una bella emozione leggerti...un bacio cri

il 01/08/2003 alle 22:19