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Pubblicata il 01/08/2003

Chi seguirà più la nostra ètà,
il tempo è stanco,
lo noto solo adesso
bagnato dal sudore
affaticato ed irritato dal vento
che lo disturba rallentandogli il movimento
in un mattino come questo
perduto a pedinare
i nostri pensieri.
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La metafora di un tempo che si vorrebbe rallentare.
Un cordiale saluto, Cesare

il 01/08/2003 alle 07:56