PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 31/07/2003
Ho visto un cane,
mi ha sorriso.
Mentre tu carezzavi i gatti bianchi
e i loro peli si fermavano sulle tue mani
Belle e piccole
non maschili, peccato.
Avresti potuto essere abile
padrone di contado.

Qualcuno ti salverà.
Dal gioco con le carte dispari e d’un seme diverso.
Forse la speranza
che irraggia questi tuoi passi,
che correranno presto.

Presto!

Ci vuole il resto dei soldi, del cibo
del sogno
per carpirne il significato.
E quando sarai ancor più lontano
mi avrai già scordato.
Io, per conto mio
t’ ho già digerito, pagato e mangiato.
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scrittura splendidamente criptica.
non capisco una mazza di cosa voglia dire, ma va bene, è così che deve essere la vera Arte.
l'incedere verbale è sagace e affascinante.

il 01/09/2003 alle 13:11