PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/07/2003
Afferro gli attimi
eppur con noncurante
dedizione
m'avvinghio alle sporgenze estreme
dei pensieri
Proteggo il ventre con un grido secco
dalle paure gelide in spirale
Ascendo nella notte siderale
e in questo freddo buio senza stelle
bivacca la coscienza intorpidita
Impugno con veemenza
ancora un libro
brandendo con coraggio
ogni parola
con la speranza tesa e spasimante
che stia in filosofia
consolazione


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Aria fritta,la filosofia,fa bene alla mente a volte,ma non risolve.Può esser d'aiuto nel cammino,ma non è la strada. E' un prodotto della mente e la mente è un mezzo,un anca,un braccio.
Un salutone Andrea
Malcom

il 29/07/2003 alle 12:01

Gia, ma se un braccio mi da dolore lo curo con un antidolorifico. Allo stesso modo se la mente mi da dolore cerco di curarla con il pensiero filosofico. E' un mezzo e non è detto che funzioni per tutti così come non per tutti l'aspirina ha effetto per il mal di denti. Pensi che il dolore di vivere non dipenda dalla mente, ma dall'anima ? E' in ciò che differiscono i nostri punti di vista!
Ciao, Malcom e grazie.
Andrea

il 29/07/2003 alle 12:11

..ecco, Andrea ci mancavi anche tu con le tue elucubrazioni filosofiche stamane...aria pesante, hehehe...ma non bastavo io a rompere?hoihihi
ma quando vai in ferie?

cia, cia' pontadere'
Luna

il 29/07/2003 alle 12:14

Casualita ! Ho appena commentato la tua, parlando proprio di ferie e non avevo letto il tuo commento alla mia. Gia..aria pesante. Sarà lo stress. Da lunedi UN MESE di ferie !!! :-)))
Grazie, Lune(o)tta semi ponsacchina e semi butese (insomma ne carne ne pesce) ;-))
Un bacio
Andrea

il 29/07/2003 alle 12:18

Dipende dalla mente eccome!Bisogna curarla eccome!Il dolore di vivere dipende dalla mente eccome!
Quello che voglio dire è che della mente ne abbiamo fatto il despota.Siamo suoi schiavi.pensiamo di essere la mente.
Per curarsi bisogna saltarne fuori.è più semplice.Da dentro il cammino è complicatissimo,ci inganna,troppe voci,troppi dubbi.
Non credo che i punti di vista differiscono,semplicemente io anche per pochi attimi,sono ingrado di saltarne fuori.
Ciao Andrea.
Malcom

il 29/07/2003 alle 12:20

Io credo che tu abbia ragione, Malcom. Non credo, tuttavia, che si riesca a saltar fuori dalla nostra mente perchè sono dell'opinione che noi in realtà siamo la nostra mente. Sarebbe però salutare riuscire a praticare quell' 'ambito sano' del nostro cervello in cui i pensieri negativi non albergano. Occorre essere in grado di liberarci dalla schiavitù di passato e futuro e semplicemente essere nel presente. Io sto provando a 'saltar fuori dalla mente' come tu dici e devo riconoscere che tale pratica mi ha regalato alcuni attimi di contentezza. Forse con l'esercizio un giorno riuscirò a essere nuovamente quel bambino contento che ogni uomo è stato. In fondo io credo che il nostro cervello nasca con la predisposizione al 'pensiero felice' e che con l'educazione tale pensiero si pervertisca. Forse il nostro male è questa tendenza alla progettazione del futuro che ci è stata inculcata.
Andrea

il 29/07/2003 alle 12:32

Oggi mi sento meglio di Marzullo: come sarebbe la vita dell'uomo senza libri ? Migliore? Peggiore? Già, ti faccio questa domanda, ma mi rendo conto che i libri, la voglia di narrare, condividere, elargire scienza o altro,sono sempre esistiti: a partire dal Pithecantropus Erectus.
Un abbraccio ( che dici, cambiamo fantasia sessuale? )
Francesco

il 29/07/2003 alle 12:41

Sono con te in parte.Ammettiamo anche che non si possa saltar fuori dalla mente e che quel salto sia solo apparentemente un salto fuori.Ammettiamo che sia un trucco.Ti dico che funziona,funziona eccome.Resti tu a guardare i pensieri che affiorano e ti rendi conto di quanto siamo pazzi e sconclusionati.Il trucco è nel non interloquire con i pensieri che affiorano,lasciarli cadere.Sto parlando di meditazione Zen.Quando hai trovato il tuo centro,con la pratica,la mente ti "Apparirà" come un altro organo del corpo.Sei tu che decidi di muovere la mano,la gamba ecc.La mente invece ci muove.Con la pratica e la comprensione sarà il tuo centro a usare la mente quando lo richiedi necessario.
Ciao
Malcom

il 29/07/2003 alle 13:06

...philosophiae...?
Un rifugiarsi nella mente per uno iato con la realtà.
Siamo in sintonia, caro Andrea!
E se ti augurassi di cercarne... la pietra?
Un abbraccio
Er

il 29/07/2003 alle 13:08

Mi è piaciuta questa tua poesia che trova rifugio al "mal di pancia" nella lettura filosofica, caro Andrea :-) Ma mi è piacito anche lo scambio di commenti con Malcom. Riccardo espone una tesi sulla quale mi trovo sostanzialmente d'accordo ma comprendo bene anche il tuo pensiero! Ti dico che io in certi momenti...suono la chitarra o leggo Leopardi. Quale sarà la migliore medicina? :-)))
Un carissimo abbraccio!
Max

il 29/07/2003 alle 13:11

....di molte magre consolazioni..non è la peggiore!:)

...I libri son fonti di vissuto ma a volte l'anima trova pace solo ..."nel ciò che deve accadere"....
...a volte è meglio uscire ed iniziare ad osservare cose che vediamo ogni giorno ma sforzandosi di "guardarle" con occhi diversi... con altre prospettive...
...prova...non costa niente! :)

Poesia notevole per profondità d'analisi dei mali di vita...(o non vita?)

Un caro saluto
Hola
Marco

il 29/07/2003 alle 13:18

Hai ragione, Francesco, a patto che i libri siano la calcina con cui costruisci i tuoi pensieri.
Per la fantasia sessuale, hai ragione: vivacizziamo il rapporto !! ;-)
Un abbraccio omoerotico
Andrea

il 29/07/2003 alle 14:19

Se il buon Boezio nelle carceri di Teodorico ha trovato consolazione nella filosofia chissà che essa non sia di aiuto anche a me in questa prigione fatta di niente.

Gia..tramutare in oro zecchino tutti i pensieri negativi...è proprio l'oro che cerco...
Un abbraccio a te
Andrea

P.S. philosophia o philosophiae. Il suffisso 'e' che significato attribuisce al termine ?

Ti sto chiedendo lezioni di Latino gratis !! ;-)

il 29/07/2003 alle 14:28

Se il buon Boezio nelle carceri di Teodorico ha trovato consolazione nella filosofia chissà che essa non sia di aiuto anche a me in questa prigione fatta di niente.

Gia..tramutare in oro zecchino tutti i pensieri negativi...è proprio la pietra che cerco...
Un abbraccio a te
Andrea

P.S. philosophia o philosophiae. Il suffisso 'e' che significato attribuisce al termine ?

Ti sto chiedendo lezioni di Latino gratis !! ;-)

il 29/07/2003 alle 14:28

Hai colto perfettamente il senso del 'mal di pancia' che intendevo esprimere, caro Max. In quanto alle medicine ti posso dire che in certe occasioni ho bisogno di Mozart mentre in altre il rap di Eminem è un toccasana !!
Un carissimo abbraccio a te
Andrea

il 29/07/2003 alle 14:31

Hai ragione, Marco. Quel che dici è un po' lo stesso concetto che ho espresso con Maicom.
Grazie.
Un caro saluto a te
Andrea

il 29/07/2003 alle 14:41

Grazie, Dindolina. Un bacio sulla guancia (quella che non ti fa male) ;-)
Andrea

il 29/07/2003 alle 14:42

... a differenza di Malcom io sostengo che non si può saltar fuori dalla mente (almeno con i miei mezzi e le mie conoscenze) ma abbiamo la facoltà di decidere quando portarla fuori ..."a cena"... con l'atmosfera giusta possiamo vedere le cose in modo diverso...
Hola
Marco

il 29/07/2003 alle 16:04

grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr...i butesi sono corbellai e i cascinesi motosi...mi offendo se mi chiami rubaorsi e mi offendi se mi chiami corbellaia...Sono motosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

hahahah
mese ferie pure io.
ci risentiremo a settembre con l'uva matura e il fico che pende
cia' cispio'
LUna

il 29/07/2003 alle 16:30

Il titolo dovrebbe essere: Sulla consolazione della filosofia... Per essere giusto, quindi, il genitivo appare di rigore.
Oppure un De Philosophia consolationis come un modo diverso di intenderla per le finalità che le dai con questa lirica.
Penso...
Un caro saluto
Er

il 29/07/2003 alle 18:39

Il titolo dovrebbe essere: Sulla consolazione della filosofia... Per essere giusto, quindi, il genitivo appare di rigore.
Oppure un De Philosophia consolationis come un modo diverso di intenderla per le finalità che le dai con questa lirica.
Penso...
Un caro saluto
Er

il 29/07/2003 alle 18:39

Il titolo dovrebbe essere: Sulla consolazione della filosofia... Per essere giusto, quindi, il genitivo appare di rigore.
Oppure un De Philosophia consolationis come un modo diverso di intenderla per le finalità che le dai con questa lirica.
Penso...
Un caro saluto
Er

il 29/07/2003 alle 18:39

e se terminassi con una "...filosofica/ consolazione"?
Una idea.
Er

il 29/07/2003 alle 18:42

e filosofiamo a me aiuta a perdermi nei meandri della mente sopratutto quando è il fisico che non risponde puo diventare un gioco filosofare o può essere preso seriamente ... resta il fatto che poi i problemi li devi risolvere tu
bacione MG:)

il 29/07/2003 alle 22:26

m'aggrappo impavido
ad un pensiero
che procede a stento
ma non mi stanco
di sfogliarne le pagine...

un bacio cri

il 29/07/2003 alle 22:28