PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/07/2003
"
Nel giardino del buon Dio,
tra immote chiome
di maestosi pini
e neri coni d'ombra
d'altosvettanti abeti,
lo stridulo frinire
in ritmo monocorde
affonda la sua lama
fra l'infinite pieghe
e i più remoti anfratti
d'una coscienza insonne;
e nella mente nasce
esistenzial questione:
"Ma a che cazzo servono le cicale
oltre che a rompere i coglioni
di chi soffre d'insonnia?
"
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

...a farci presente che è meglio essere formiche!!

bacio e abbraccio
pat.

il 29/07/2003 alle 09:20

L'animo incattivito
da così tal fracasso
abbatteresti arbusto...
cicala senza dimora
or voli un po' più in la'!!!

E pensare che c'è chi invidia chi ancora può sentirei il frinire delle cicale e la monotonia dei canterini grilli!!!E non si estinguono mai!!!!!Ah Ah Sono proprio cattiva!!!!

il 29/07/2003 alle 09:28

Ahahah Gaetano! Lascio un istante il lavoro per farmi una bella risata. E dire che all'inizio mi sempbrava una cosa...seria :-) Sorpresaaa!!! Lo è ancora di più! (seria, dico) :-) Che il buon Dio le tramuti in...farfalle!
Un salutone.
Max :-)

il 29/07/2003 alle 10:39

Eliphas Levi ci vedeva l'iniziato, il mago...
Bella lirica, giistificata dall'insonnia.
Anche io, stamani alle 5 ne ho composta una...
I poeti...vegliano!
Un caro abbraccio
Ernesto

il 29/07/2003 alle 13:14

Nell' eterno immaginario delle contrapposizioni, da questo punto di vista sono nettamente preferibili le formiche, insetti silenziosi quant'altri mai... Salutone.
Michele

il 29/07/2003 alle 18:17