C'è un suono che serpeggia rimbalzando
tra queste pareti di spugna che assorbono
il sudore che ti bagna quella maglietta fina
e la saliva che mi lubrifica per entrarti
anche nell'impossibile mentre mi dai le spalle
rivolta verso la finestra da dove conti le stelle
più dolci che cadono per farsi leccare.

Avanti ed indietro...
vedo cambiare il colore ai tuoi occhi
dimmi quale tipo di animale sei,
sì...dai ancora...
traccio le latitudine e longitudini
del tuo corpo nudo che si scioglie dentro,
cosa credi che non sento cosa provi?
scusami per lo schiaffo di prima ma stavi fingendo,
con chi ti credevi d'essere a letto?
se c'è una cosa mi hai insegnato è questa.

L'uno nell'altra ci consumiamo
la pelle che ci strofiniamo dentro,
non dirmi che abbiamo perso il controllo!
di certo il conto dei tuoi orgasmi
dimmi come fai a non stancarti mai,
sei una macchina pericolosa
ma del resto con un bell'odore
che ti esce da tutte le parti,
quel profumo tra mille fiori lo riconoscerei,
sei il mio Arbre Magique
che appendo coi poster e le tue foto migliori
quelle che mi ricordano ogni attimo
e da quanto tempo ti ho qui accanto,
una Marlboro
e poi ricominciamo tutto da capo.

Quelli come noi non si fermano noi
nemmeno quando agli altri sembra,
quelli che usano mille parole
per parlare di quel che facciamo
baciamo, lecchiamo e mordiamo,
solo così puoi sapere cosa ti piace.