Quell'urlo interiore strozzato di pianto,
quei teneri occhi, del tuo viso ornamento,
brillanti gemme, dote d'un raro scrigno...
Quel sospiro profondo lanciato nel vuoto
ad annebbiare l'aria d'un dì funesto,
e a disperder le schegge d'un sogno spezzato...
La Tua dolcezza non può perdere ancora,
la Tua brama non può dar fine al suo viaggio
il Tuo Amore non è un anelito vano...
Il letale siero di quest'amaro calice non berrai;
il Tuo sospiro non sarà più teso nella fredda tenebra,
un'alba nuova tu vedrai e la Tua luce illuminerà la notte...
(Guifa)