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Pubblicata il 23/07/2003
Legno fradicio e molle

In cui s’è perduto il ricordo

D’esser stato linfa e corazza

Tra il verde che odora di acqua

Tornare pian piano alla terra.



Cancellare volere e memoria
Nella nebbia del sonno



Ora scende leggera la mano
Di una tiepida sera
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il ritorno sara' sempre dolce, quando puro e' il cuore,di nulla si avra' timore...

hola, Montecristo...LUna

il 23/07/2003 alle 15:58

Metafora malinconica del consapevole compimento ciclico dell'esistenza, nella raccolta distensione del pensiero serale, in cui "...Cancellare volere e memoria/nella nebbia del sonno..." si fa quasi assorta preghiera. Non ci ottundiamo troppo amico! Un sorriso :-)
Max

il 23/07/2003 alle 15:58

...ma si può dimenticare ?
Sempre bravo

L.

il 24/07/2003 alle 01:02

...un lento ritorno allo stato naturale, io potrei vedere questa tua lirica come un riassetto dello stato naturale di ogni uomo...il sonno che pian piano scende, il corpo che col tempo si ritrova la terra...

Un Salutone
Soll

il 24/07/2003 alle 01:07