Camere d'albergo come non luoghi, elenchi telefonici, televisori, bevande a pagamento...non so perchè ma scrivendo questo commento ho l'impressione d'averlo già scritto: cazzo, un dejà vu di quelli tosti.
Molto bella e impietosa con una punta.
A toi
Francesco
Sono stata anch'io ad Heidelbergh...sai?:-) ma questo non centra niente.....questo scritto è vero... ti ci riconosco pienamente Michele...vi ritrovo l'uomo che riflette sulle piccole cose facendole diventare immense....mi è piaciuto molto....perchè anch'io a volte faccio viaggiarela mia fantasia e la faccio entrare nelle case e nella vita degli altri...ci fa sentire onnipotenti curiosi...:-)
Un abbraccio
Mary
..mi perdo anch'io talvolta ad immaginare sensazioni di volti mai visti..rintracciandoli in luoghi sperduti....una triste monotonia d'incomprensione, un distratto scorrere..ma piu' spesso mi piace immaginare sconcertanti storie dove s'aggroviglia la passione...vedi, sono scivolata con te in quella camera d'albergo a fantasticare..Hola Miguel..hasta presto!
unbesode Luna
E il tuo commento è anche lui una grande poesia, anche se sotto forma di prosa. Grazie a te e un salutone.
Michele
La camera d'albergo era davvero così, con la finestra che dava su un'altra finestra e con l'elenco telefonico dentro ad un cassetto... Da queste sensazioni, modificate appena un po', oltre che questa poesia, ho ricavato anche un racconto... li, però, alla fine, riuscivo a sapere chi fosse Helga Muhlbauer ( che però, nel racconto, ho ribattezzato Hanna Kaspar )... grazie per il bel commento... bacione.
Michele
E' vero questo che dici... ricordo quando sono stato a Parigi, sui "Bateau mouche", lungo la Senna che passavano talmente vicini alle abitazioni da poter vedere dentro a quelle case nitidamente... Ti ringrazio per il bellissimo commento e ti mando un caro abbraccio.
Michele
Si, concordo con te... è davvero una città carinissima... grazie di avermi letto, ti mando un saluto.
Michele
E ti dirò, cara amica, che questa poesia, modificando qualcosa, l'ho trasformata in un racconto, dove alla fine riuscivo a sapere chi fosse Helga Muhlbauer ( che però, nel racconto, ho ribattezzato Hanna Kaspar )... grazie per il bellissimo commento. Bacione
Miguel-hidalgo-de-la-luna
Non ho nessun problema a fartelo leggere...il fatto è che, al momento, il racconto è a posto,già corretto ma ancora scritto a penna... appena troverò un istante di tempo per scriverlo sul computer te lo farò senz'altro leggere... piuttosto dimmi come posso fartelo leggere... ho visto che, quando mi mandi i tuoi graditissimi commenti, compare il tuo indirizzo e-mail: posso mandartelo li, oppure dimmi tu come fare... grazie ancora delle belle parole. Bacione.
Michele
solo ad un scenografo di vite quale tu sei potevano venir in mente tali considerazioni....e così una volta di più ci hai dato un'emozione e un altro motivo di riflessione...ti bacio cri
Grazie a te. Spero entro la fine della prossima settimana di potertelo spedire...
P.S. non vorrei crearti troppe aspettative, non sono ne Proust, ne Borges, ne Kafka...bacione.
Michele
E' una poesia un po' particolare: da essa ho anche ricavato un racconto, nel quale alla fine, si viene a sapere chi sia Helga Muhlbauer ( che però, nel racconto, ho ribattezzato Hanna Kaspar )... grazie per il bellissimo commento... bacione.
Michele
il tuo cervello gira bene Mikchele e lo fa salendo sulla giostra col cuore
grande!
bacio
Kat
E' in effetti una poesia un po' particolare, da cui ho ricavato anche un racconto... grazie per il bel commento che hai voluto scrivere. Bacione.
Michele