PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/07/2003
Cosa rimane
di queste acrobazie,
di questi salti mortali
senza rete,
di queste corse sul filo,
di questo fuoco
che esce dalle nostre bocche,
delle cento palline,
dei cento birilli
ruotati
con mani frenetiche
ed occhi
senza anima,
di queste cadute
con nasi rossi
e scarpe spropositate
e di questo immediato rialzarsi
con una smorfia
spacciata per sorriso?
La gente
vede se stessa
riflessa in noi,
come in uno specchio
sadico e ghignante,
si commuove,
e butta qualche soldo
nei cappelli...
ma un treno fischia,
affrettarsi,
affrettarsi,
tirare su
le nostre quattro cose
e poi
di corsa verso la stazione.
Altra piazza,
altro giro,
altro regalo.
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Già, cosa rimane? Dopo la fatica, la gioia se tutto
è andato bene. La delusione se tutto è andato male.
E' sempre una sfida. Da vincere. Oggi o domani.
Da vincere dentro di noi, prima di tutto, per far
felici gli altri.
Ciao, Vitale

il 22/07/2003 alle 23:52

Bella!
Lo scenario che descrivi è allegro e colorato....ma ai miei occhi poi all'improvviso diventa in bianco e nero....mi infonde tristezza....mi calo in una vita da girovago, nomade, senza una fissa dimora...che prende ogni giorno come viene...e non sa domani dove sarà e cosa sarà di lui....

Bravo!
Mary

il 23/07/2003 alle 08:48

C'è forse una vena di tristezza che aleggia nel testo, ma questo è il prezzo della libertà e in ogni luogo si lascia un segno e si riceve un sorriso... Molto bella , come al solito. Un caro saluto. MR

il 23/07/2003 alle 09:37

..gli resta lo scorrer del sogno..del sogno braccato, inseguito...perseguito..ovunque nel correre, nel fuggire..nell'andare, comuque..

Mi hai avvolta di lieve malinconia..Grazie,mi Miguel

Luna

il 23/07/2003 alle 11:35

E' la legge non scritta ma " ufficiale " dello spettacolo ( e della vita ) che deve andare avanti comunque, anche se dentro di te vorresti essere 100000 km distante... grazie per il bel commento. Un salutone.
Michele

il 23/07/2003 alle 16:39

E' certo che ogni giorno è un nuovo spettacolo, che ognuno di noi recita, quasi sempre a soggetto, improvvisando sul palcoscenico della vita. Grazie del bel commento e un cro saluto a te.
Michele

il 23/07/2003 alle 16:41

Triste, certo... ma forse, davanti ad una vita iperprogrammata, schematizzata al massimo come quella che viviamo, saper prendere la vita così, alla giornata, può avere il suo fascino... Grazie del bel commento. Un carissimo saluto.
Michele

il 23/07/2003 alle 16:44

Si è un po' triste, ma è una tristezza, passami l'ossimoro, allegra, di gente che, in fondo, questa vita se l'è scelta e che, probabilmente, confinata in un ufficio o in una banca, si troverebbe davvero male... ti ringrazio per il bel commento e ti mando un caro saluto.
Michele

il 23/07/2003 alle 16:49

Avevo in mente, scrivendo questa poesia, quella che mi hai dedicato, intitolata " Il carro di Tespi ". E questa malinconia dolce, quasi " allegra ", ho cercato di renderla nei miei versi. Grazie del commento... bacione.
Michele

il 23/07/2003 alle 16:52


coi tuoi versi mi offri sempre spunti per bei ricordi...rammento che i primi li ho visti a londra tanti anni fa....già ...ma dopo a loro che rimaneva?...forse l'illusione che una sera qualunque di un anno qualsiasi, qualcuno li avrebbe ricordati...ti bacio cri

il 24/07/2003 alle 23:22

Forse è proprio così... bellissimo e poeticissimo il tuo commento: grazie davvero e un bacione.
Michele

il 25/07/2003 alle 16:36