PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/07/2003
Strane migrazioni coagulate
cingono le torri di guardia,
io sono prigioniero,
lontano dalla luce,
strappato dalla realtà.
Sono recluso
nei meandri carcerari
della tua mente,
i sogni non mi parlan più,
soltanto il mio respiro
può volare via.
La brezza silente
opprime i miei sensi,
è tiepida la riva,
interrotto il sentiero,
quando natura dorme
e son mute le stelle.
Vivo ai piedi d'oscuri muri,
e le notturne visioni
mi riportano a te,
dove l'estatico ulivo
e il flauto suadente
ci conducono in liee danze.
Fuggirò, verso splendori invisibili,
lontano dagli antichi assassini,
i sentieri son aspri, l'aria immota,
quanto lontani
le sorgenti e gli uccelli.
Non può essere
che la fine del mondo,
più in là,
notte e giorno
rinnovano la fuga.
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Jul

A volte si resta imprigionati da un'idea, da un qualcuno ed il sentiero si interrompe, poi gli eventi ci permettono di riprendere il viaggio, magari perdendo per strada cose ritenute preziose ma nuove situazioni rinnovano la ricerca.
Ciao, G.

il 22/07/2003 alle 19:43