PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/11/2001
20 ottobre 1993


Seduto nel buio del cinema, vedo coppiette del tutto disinteressate al contenuto della pellicola. Qualche persona dorme forse per noia, forse per stanchezza, molti sgranocchiano cibarie e sorseggiano coca-cola. Un altro mondo si dischiude allo spegnersi delle luci, per cominciare così un sogno di due ore. Vorrei andare a visitare luoghi lontani dal cemento e dalla gente, luoghi dove il valore umano non si misura in denaro o in potere ma nella capacità di sopravvivere all’estremo delle proprie forze.
Seduto sulla panchina di un parco senza nome ho visto un “barbone”. Vi era molta più dignità in lui, che non aveva niente, dal quale la società nulla si aspetta, di quanta ne abbia mai vista in tutta la mia vita. Mangiare un pezzo di pane trovato in un cestino, buttato da chi ha e non se ne rende conto. Non c’è superbia nei suoi occhi, solo un velo di rassegnazione, non tristezza ma coscienza di sé. Ogni tanto si ferma a parlare ma la gente si allontana, ha paura, si sente a disagio. Intanto quell’uomo si allontana, solo, padrone unicamente dei propri pensieri.
Seduto in autobus mi è capitato di entrare, involontariamente, nei discorsi della gente Un anziano si lamenta della sua pensione, troppo bassa per vivere degnamente. Un gruppo di ragazze, appena uscite da scuola, sta parlando di ragazzi, si lamentano della poca serietà nel rapporto, in fondo si sentono mature per amare, hanno quasi 17 anni. Ma lui ha gli amici e una considerazione sociale da difendere. Non c’è tempo per fermarsi, non si crede valido nessun motivo per abbandonarsi ai sentimenti. E in più i nostri amici... dovresti abbandonare la posizione tanto faticosamente conquistata. Una ragazza comincia a piangere nel momento in cui arriva alla sua fermata.
Seduto sulla sponda di un fiume, ucciso dalle scorie industriali, ho visto un pescatore. Con calma stoica prova da mesi a catturare qualche preda. C’è lentezza nei suoi movimenti, quasi rassegnato ad uno sport che può solo dargli autocontrollo. Cambia tecniche di pesca, canne e lenze cercando di riportare la vita in quelle acque. Quando, dopo qualche minuto, comincia a piovere a dirotto, il pescatore si limita ad infilarsi una mantella, proteggere ciò che ha di delicato.......e continuare a pescare. Decido di allontanarmi ma la mia mente rimane sotto la pioggia ad aspettare il successo del pescatore. Seduto ai piedi della mia storia, cercando di capire che cosa sto cercando di raggiungere. Intanto continuo il mio viaggio.
Mich the Kid
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