gran pezzo yago
grata per la tua bravura e sensibilità
ti bacio
Kat
Senza parlare di guerre o non guerre...
la tua poesia è una foto, un reportage
su queste morti senza clamori,
anch'io quando vedevo i soldati avanzare
a fianco di cadaveri pensavo
ma questi soldati cosa provano a vederli?
e noi davanti alla televisione cosa proviamo?
Efficace l'immagine ad effetto
del petrolio come dono e condanna.
Con stima ed amicizia.
AIRBAG.
Troppo buona Kat, grazie. Anche se in una circostanza come questa rimane l'amaro della realtà descritta...
A presto.
Yago
Attento e preciso come sempre, caro Airbag. E' vero: la mia poesia è una foto, un'istantanea, un "fermo-immagine" che dovrebbe invogliarci a fermarci un momento e a pensare, perchè aldilà dei mille dibattiti ormai sopiti dall'abitudine e dalla consuetudine, in Iraq si continua a morire. In silenzio. Non fa quasi più "notizia" ormai. Ed è lo stesso silenzio che accompagna chi, come noi, si limita a "guardare". E questo non va bene, non credi?
Con altrettanta stima e amicizia.
Yago
L'Iraq andava liberato da Saddam
hai visto i segni delle torture?
hai visto le fosse comuni come per gli ebrei?
ma la guerra è sempre il metodo sbagliato
leggi se vuoi la mia "11 Settembre"
quella pubblicata in marzo 2003.
Con stima ed amicizia.
AIRBAG.
La tua poesia "11 Settembre" l'ho letta poco dopo la sua pubblicazione su PH e so che sei contro la guerra, come tutti quei milioni di persone che hanno manifestato nel mondo o che hanno issato la "bandiera della pace" sul balcone di casa. Però è nella natura umana infervorarsi facilmente e altrettanto facilmente dimenticare. Siamo affamati di novità e spesso le posizioni civili e politiche (leggi antimilitarismo e contro la guerra) seguono le mode del momento. Giorgio Gaber diceva in una sua canzone "Un'idea finchè resta un'idea è soltanto un'astrazione / se potessi "mangiare" un'idea avrei fatto la mia rivoluzione..." ed aveva, a mio avviso, assolutamente ragione.
L'impegno civile di ognuno di noi è "vigilare". Vigilare sulle informazioni, sulle scelte politiche nazionali e internazionali, sui diritti umani calpestati, sulle donne schiavizzate e maltrattate, sullo sfruttamento giovanile, etc. etc. Vigilare su coloro che abbiamo eletto a nostri rappresentati e ai quali abbiamo delegato le nostre decisioni. Vigilare vuol dire stare attenti, non dimenticare, osservare e sopratutto pensare. Ma come dici tu nella tua "11 Settembre" basta un gol di Ronaldo per distrarci e passare oltre. Questa mia è proprio per non "passare oltre"; senza entrare nel merito se la guerra fosse giusta o meno, se gli USA ne avessero il diritto o meno, se miravano al controllo del petrolio o meno, se Bush dopo l'11 settembre doveva per forza mostrare i pugni o meno, se fosse stato eletto a fronte di brogli elettorali o meno, se Saddam avesse o meno armi di distruzione di massa, se ci sono molti altri conflitti nel mondo che causano centinaia di migliaia di vittime all'anno senza che a nessuno venga in mente di intervenire, etc. etc.
Nel cinema i buoni e cattivi sono ben delineati ed è facile scegliere con chi stare, nella vita è tutto molto più complesso e le scelte con chi stare più difficili.
Senza alcuna polemica con te da parte mia, beninteso.
Grazie per lo spunto che mi hai dato.
Un caro saluto.
Yago
Sono contro la guerra
ma non sventolerò mai la bandiera della pace,
è un'etichetta.
Che ne pensi?
Con stima ed amicizia.
AIRBAG.
Sì, è un'etichetta e anche una moda, come ho precisato nel precedente mio commento. Ma cos'è che non etichettiamo oggi? Ed è proprio questo forse il compito del "poeta", ovvero strappare tutte le etichette e mettere a nudo quello che spesso si cerca maldestramente di nascondere.
E' un dibattito interessante questo, e mi piacerebbe conoscere anche il pensiero di qualc'un altro...
Ricambio la stima e l'amicizia.
Yago