PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/07/2003
Morire in disparte
in silenzio,
come in silenzio si è vissuto,
senza clamori di folla festante,
senza livore di rabbia sopita.
Stille di sudore e sangue
dissetano invano
quella terra bruciata,
quel deserto percorso da sandali aperti
e calpestato da stivaletti chiodati.
Nascondi il polveroso volto
d'un corpo battuto ma mai piegato,
coperto da un triste manto nero
che sa di petrolio,
dono supremo e condanna
di questa terra mai amata.
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gran pezzo yago

grata per la tua bravura e sensibilità
ti bacio
Kat

il 15/07/2003 alle 20:55

Senza parlare di guerre o non guerre...
la tua poesia è una foto, un reportage
su queste morti senza clamori,
anch'io quando vedevo i soldati avanzare
a fianco di cadaveri pensavo
ma questi soldati cosa provano a vederli?
e noi davanti alla televisione cosa proviamo?

Efficace l'immagine ad effetto
del petrolio come dono e condanna.

Con stima ed amicizia.
AIRBAG.

il 15/07/2003 alle 22:24

Troppo buona Kat, grazie. Anche se in una circostanza come questa rimane l'amaro della realtà descritta...
A presto.
Yago

il 16/07/2003 alle 08:15

Attento e preciso come sempre, caro Airbag. E' vero: la mia poesia è una foto, un'istantanea, un "fermo-immagine" che dovrebbe invogliarci a fermarci un momento e a pensare, perchè aldilà dei mille dibattiti ormai sopiti dall'abitudine e dalla consuetudine, in Iraq si continua a morire. In silenzio. Non fa quasi più "notizia" ormai. Ed è lo stesso silenzio che accompagna chi, come noi, si limita a "guardare". E questo non va bene, non credi?
Con altrettanta stima e amicizia.
Yago

il 16/07/2003 alle 08:23

L'Iraq andava liberato da Saddam
hai visto i segni delle torture?
hai visto le fosse comuni come per gli ebrei?
ma la guerra è sempre il metodo sbagliato
leggi se vuoi la mia "11 Settembre"
quella pubblicata in marzo 2003.

Con stima ed amicizia.
AIRBAG.

il 16/07/2003 alle 21:57

La tua poesia "11 Settembre" l'ho letta poco dopo la sua pubblicazione su PH e so che sei contro la guerra, come tutti quei milioni di persone che hanno manifestato nel mondo o che hanno issato la "bandiera della pace" sul balcone di casa. Però è nella natura umana infervorarsi facilmente e altrettanto facilmente dimenticare. Siamo affamati di novità e spesso le posizioni civili e politiche (leggi antimilitarismo e contro la guerra) seguono le mode del momento. Giorgio Gaber diceva in una sua canzone "Un'idea finchè resta un'idea è soltanto un'astrazione / se potessi "mangiare" un'idea avrei fatto la mia rivoluzione..." ed aveva, a mio avviso, assolutamente ragione.
L'impegno civile di ognuno di noi è "vigilare". Vigilare sulle informazioni, sulle scelte politiche nazionali e internazionali, sui diritti umani calpestati, sulle donne schiavizzate e maltrattate, sullo sfruttamento giovanile, etc. etc. Vigilare su coloro che abbiamo eletto a nostri rappresentati e ai quali abbiamo delegato le nostre decisioni. Vigilare vuol dire stare attenti, non dimenticare, osservare e sopratutto pensare. Ma come dici tu nella tua "11 Settembre" basta un gol di Ronaldo per distrarci e passare oltre. Questa mia è proprio per non "passare oltre"; senza entrare nel merito se la guerra fosse giusta o meno, se gli USA ne avessero il diritto o meno, se miravano al controllo del petrolio o meno, se Bush dopo l'11 settembre doveva per forza mostrare i pugni o meno, se fosse stato eletto a fronte di brogli elettorali o meno, se Saddam avesse o meno armi di distruzione di massa, se ci sono molti altri conflitti nel mondo che causano centinaia di migliaia di vittime all'anno senza che a nessuno venga in mente di intervenire, etc. etc.
Nel cinema i buoni e cattivi sono ben delineati ed è facile scegliere con chi stare, nella vita è tutto molto più complesso e le scelte con chi stare più difficili.
Senza alcuna polemica con te da parte mia, beninteso.
Grazie per lo spunto che mi hai dato.
Un caro saluto.

Yago

il 17/07/2003 alle 08:33

Sono contro la guerra
ma non sventolerò mai la bandiera della pace,
è un'etichetta.

Che ne pensi?

Con stima ed amicizia.
AIRBAG.

il 17/07/2003 alle 12:17

Sì, è un'etichetta e anche una moda, come ho precisato nel precedente mio commento. Ma cos'è che non etichettiamo oggi? Ed è proprio questo forse il compito del "poeta", ovvero strappare tutte le etichette e mettere a nudo quello che spesso si cerca maldestramente di nascondere.
E' un dibattito interessante questo, e mi piacerebbe conoscere anche il pensiero di qualc'un altro...
Ricambio la stima e l'amicizia.

Yago

il 17/07/2003 alle 14:33