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Pubblicata il 15/07/2003
Pulsi nelle vene come stretta che consuma
finchè occhio dilatato non si spegne, ch'è finita
pietra che fiorisce nella sabbia, sulla schiuma
di quel mare immenso ch'è l'amore di una vita;
Sento come un vento dentro il vuoto dei pensieri
e ho terrore d'esser pago di me stesso e meno a lei,
sol che s'inabissa in quei meandri carcerieri,
ansioso di riuscire e di capire i tempi miei;
dammi la tua mano,
tra le vie delle tue dita
scivola la goccia verso il nostro firmamento,
lacrima di pianto, perla intenerita,
lacrima di gioia per il nostro sentimento;
camminiamo allora lungo il vortice scavato
guardando noi, oltre quei vetri già appannati,
bimbi in una favola e il finale disegnato,
noi ora grandi insieme, e i nostri sogni già scordati.
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Molto bella ed efficace....splendide immagini si susseguono....complimenti

il 15/07/2003 alle 13:23