PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/07/2003
Il poeta del male
ad un tratto ricompare,
della mia parola presa
è padrone,
in me altro ancora
è da mentire.
Potrei,
dedicare pinete e oceani,
prati docili ai piedi nudi,
ma il poeta trascrive in me,
nella testa che
non ad altro pensa,
questo pensiero infondo
immondo solo per chi placa
l'ira nel dolore.
E allora,
inizio a dire
che il mio seno
è stato suo
e la sua bocca mi ha assaggiata,
divorata mentre qualcosa
trasaliva nel respiro
del piacere,
quel qualcosa
che il suo bacio ha raccolto
e divorato.
Proseguo,
mentre già al ricordo
è fuoco,
ed indico il mio viale,
dove ha seppellito ogni ragione
e vi ha pascolato
e divorato;
ero erba io ed oceano
da bere per saziare.
Il poeta è il mio male,
sto a raccontare i gesti dell'amore,
ma il male dell'amore
è raccontarne solo i gesti,
mentre come oceano è il mare
che solo è da vedere
e l'amore che riappare
come nave all'infinito
traboccare delle acque.
  • Attualmente 3.5/5 meriti.
3,5/5 meriti (2 voti)

Che sia scomunicato quel poeta del male! Seduta stante.
Lenirà le tue ferite un poeta meno peggio???
Vitale

il 20/07/2003 alle 22:37