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Utente eliminato
Pubblicata il 09/07/2003
Vivendo, esausto del non averti
nel remoto ricordo di un bacio accennato, il fluire del tuo sapore dimenticato
ritorna la paura dell'accaduto, assorbe anche l'unica certezza del non sogno
come sarà, la corsa della lepre senza orecchie, nel mio campo di erba medica?
come potrà, sentire il rumore del fucile imbracciato, per l'ultimo suo salto?
così, mi rigiro nell'incubo dell'indistinto, del precario, del girovagare smemorato
dimmi dove è iniziato tutto?
ricordi il giorno, l'istante, il secondo preciso?
in cui, tu, hai girato la testa ed aspirato il mio cuore
era primavera, avevo la sicurezza del cordobes, in tasca un'agenda d'amori."
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