Bevo.
Perche' gia' sto affogando,
e i marosi del vino
hanno un cosi' bel colore.
Rosso, bianco, ambrato,
pieni d'estate
e di ebrezza.
Scelgo l'ubriachezza
per coerenza,
gia' tanto barcollo,
non vedrete differenza.
Spengo la sete e la gola,
spengo la testa e il cuore,
brucio piu' in fretta.
Dicevi bruco che diventa farfalla
o volevi dire fiore?
Sono lenti rosa
contro il nero della vita,
rorido liquido,
perfetta solitudine.
Bevo perche' non scelgo
perche' mi arrendo,
perche' non lotto piu',
e mi ristoro e piango.
Decido di fermarmi all'angolo,
di scendere dalla giostra,
di perdere o vincere,
senza distinzione.
Bevo perche' sono stanco,
e perche' ho stancato,
perche' non voglio far parte
di questa alienazione.
Un inferno in cui non regno,
e il paradiso e' lontano.
Chino la testa sul bicchiere
e mi rifletto
dentro il bicchiere che stringo,
nella mia mano.