PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/07/2003
Col pelo avvizzito e sparuto,
con le ossa che sporgevano
dalla pelle indurita come cuoio,
un bastardo
camminava al centro della strada
come se non gli importasse
di finire investito.
Mostri di metallo,
veloci e arroganti,
gli passavano vicini
suonando i loro infernali strumenti.
Era abituato a schivare le insidie della vita,
filtrata attraverso i suoi occhi attenti e vispi,
e se la rideva degli altri:
frugando fra i rifiuti o rubando un osso
riusciva a vivere libero.
Dall’altra parte
una cagnetta al guinzaglio,
seria e composta,
distinta e elegante,
ben nutrita e pulita.
Il bastardo improvvisamente si animò,
scodinzolò la coda,
annusò l'aria,
riuscì persino ad abbaiare…
Gli parve che la luce del giorno
d'improvviso fosse più vivida,
più luminosa che mai.
Non seppe resistere:
superò un camion,
scavalcò un motorino
e si trovò a un passo dall’altra.
Com'era bella…
E fresca e profumata…
Somigliava a quei sogni che aveva fatto
da cucciolo,
quando ancora tutto poteva essere.
Lei lo guardò per un attimo
incuriosita dalla sua diversità;
per un capriccio avrebbe potuto
guarire dolcemente,
ma non lo fece…
Annusò annoiata il suo odore da strada,
guardò quasi disgustata il suo pelo sporco
e avvizzito
e gli voltò definitivamente le spalle
proseguendo per la sua strada.
Il bastardo non voleva rinunciare
a quel sogno:
prese a seguirla con le orecchie basse
e implorando con gli occhi lucidi
un gesto, un guaito, un cenno appena.
Non si curò delle grida della padrona,
né del calcio che prese fra le costole;
lo colpì molto di più l’indifferenza
della cagnetta
e la sua calcolata sufficienza.
Bastò questo a farlo tornare
sconfitto
in mezzo alla strada
fino a quando un autobus
non sparse le sue viscere
sul selciato.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

che tristeeeeeee!!!!!!!!!!!!
beh ma adesso sta meglio magari rinasce come maestro

il 08/07/2003 alle 13:29

senti tanto non era una gran vita, meglio chiudere subito e ritentare , il sogno gli è servito ad accelerare, x le mosche e il resto tanto lui non c'è più lì solo l'involucro vuoto.
ciao

il 08/07/2003 alle 16:29

molto ad alcuni e' dato..ma non lo sanno sfruttare, inaridendo il cuore...
poco ad altri viene dato..ma il loro cuore e' cosi' colmo di vita che diventa tantissimo, il suo poco...poco importa morire, ma il vivere, non da bastardo
Mi e' piaciuta
cia'
Luna

il 08/07/2003 alle 18:14

Scusami se insisto, ma per lui ERA UNA BELLA VITA. Viveva libero, senza legami, senza padrone. Non doveva correre a raccogliere come un imbecille il bastoncino che il padrone gli lanciava, nè fare la guardia a un tonto gregge di pecore: la strada era la sua palestra di vita, sulla strada era felice e libero. Finchè non incontrò la cagnetta... Pensò che potesse farsi accettare per com'era, sporco e avvizzito, ma libero e felice. Pensò che dopotutto l'aspetto non doveva contare più della sostanza. Ma si sbagliava: le regole del vivere "civile" lo colpirono come un pugno allo stomaco e la delusione lo sconfisse e lo deluse così profondamente che fu quasi contento di finire sotto quell'autobus: la vita aveva perso il suo fascino, la delusione lo aveva riportato bruscamente alla realtà, una realtà che lo escludeva.
Scusami per il lungo commento, ma volevo fosse chiaro ciò che intendevo esprimere.
A risentirci.

Yago

il 09/07/2003 alle 08:43

Ciao Luna. Mi fa piacere che hai colto una parte di ciò che volevo dire. A volte mi viene il dubbio di dire solo un mucchio di stupidaggini... Qualcuno pensa che possedere una bella automobile, una bella casa e un lavoro di un certo livello possa riempire la nostra vita e appagarci di quanto andiamo cercando, mentre qualcun altro pensa che sia assolutamente più importante "essere" che "avere" (il buon, vecchio Erich Fromm può confermare...). Pur convivendo con le solite contraddizioni, io sento di appartenere alla seconda categoria...
Grazie per il tuo commento e un caro saluto.

Yago

il 09/07/2003 alle 08:52

l'incomprensione avviene xchè ognuno adatta quel che legge al sentire del momento, quindi si è su pianeti opposti, la mia prima risposta era un messaggio mirato, il mio cane non racoglie bastoncini, non ha neppure una pecora , fa il cavolo che vuole xchè è maleducato dicono gli altri (cioè libero aggiungo io) ha anche i pasti e le coccole assicurate, certo non ha una bella vita xchè ha me come padrona ma tutto non si può avere mai dicono. Ciò che intendi è chiaro ma nel vivere civile l'aspetto e la sostanza sappiamo che valore hanno xsone splendide non hanno quello che meritano ed emeriti cretini....
ciao
fm
lo spazio è poco x chiarirsi a dovere ma da una poesia all'altra..

il 09/07/2003 alle 20:25
Jul

Mi ha commosso la dura verità della tua metafora.
Penso che il bastardo (che può esistere in ognuno di noi) soffra non tanto per la condizione di non privilegiato ma per il fatto di essere uno spirito libero e quando si è sedotti dal perbenismo è la fine della libertà.
Un caro saluto,
Giulia

il 11/07/2003 alle 15:03

Perfetto, Giulia.
Hai colto in pieno il pensiero che si cela dietro questa "storiellina" messa in semplici versi.
Si è "liberi" finchè non si è sedotti da qualcosa (amore, potere, denaro, qualunque cosa...) e in quel preciso istante siamo perduti per sempre.
Grazie per il tuo intervento e a risentirci.
Yago

il 14/07/2003 alle 08:38