PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/07/2003
Racchiuso e capovolto
nel ticchettio
increspato e concentrico
il lunghissimo
fastidioso e sognante
rumore - del terreno
poco a poco colpito
fertile ferito e demolito -
Nelle speranze
di nuove genesi
ed evaporazioni
d'acque
Sempre più circolare
come conchiglia
elaboratamente difensiva
Sempre più fragile
nel circuito viziato
ravvolto e raggomitolato
Nell'ultimo segnale
del canto
sommesso disperso
spento
nell'incavo d'ombra
dove il filo di luce
debolissimo
s'è disciolto
di mare
Negli occhi semichiusi
dell'annegato
la rotta smarrita
è crollata
di pace
sul fianco
della scogliera
Gli anemoni
sono fioriti
lontano da dove
la luce spacca
verdeggia e abbaglia
il corpo di sale
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (2 voti)

Sensazioni livide, malinconiche, raccolte, di sensi immersi nel gioco fantastico d'acque, Gabriele! Forse la metafora onirica di una tua dimensione precisa del sentire. Non saprei dire altro del fascino surreale che questa mi ispira.
Un saluto caro :-)
Max

il 07/07/2003 alle 10:50

concordo con Max, decisamente affascinante.
Adiossssss

Luna

il 07/07/2003 alle 11:22

Indovinato. :-)
stavo partendo con il solito approccio introspettivo in prima persona.
Poi l'ho fermata, l'ho lasciata, l'ho rivista, e ha preso forma diversa, in una vaga intuizione distaccata di giochi di luce.
Ma poiché mi conosci poeticamente, ne sei andato al cuore.
PS sono in vacanza! oggi ho finito gli esami del secondo anno...mo per il terzo c'è tempo fino ad ottobre...
Un carissimo abbraccio e...
Buon lavoro...in attesa delle tue vacanze :-)

il 07/07/2003 alle 18:56

Grazie Luna
un abbraccio - che dici, ci stendi un velo d'argento?

il 07/07/2003 alle 18:57
Jul

E' una lirica di luminosa bellezza.
Ciao, Jul

il 16/07/2003 alle 19:30